NIBALI - Fra gli iscritti alla gara belga, che venne organizzata per la prima volta nel 1892 (successo di Leon Houa, che se ne sarebbe aggiudicate altre due), ci sono almeno sei corridori in grado di aggiudicarsela e fra di loro spicca il nome di Vincenzo Nibali, che confida nel maltempo e auspica una gara dura fin dalle prime pedalate, in modo da poter imporre la legge del più forte. All'Amstel lo "Squalo dello Stretto" ha messo in mostra una buona gamba, segno che la strada intrapresa per avvicinarsi al Tour de France è quella giusta. Non è un mistero che Nibali punti alla "Doyenne" (la "Decana"), com'è soprannominata la "Liegi" anche per riscattare il secondo posto del 2012, ottenuto alle spalle del kazako Maxim Iglinskiy e davanti a Enrico Gasparotto.
AVVERSARI - Indubbiamente, per il messinese dell'Astana, l'avversario da battere resta Alejandro Valverde, che va in cerca del tris, dopo i trionfi del 2006 (davanti a Bettini) e del 2008 (precedendo Rebellin): lo spagnolo è reduce dalla vittoria nella Freccia Vallone. Ma attenzione al polacco campione del mondo su strada Michal Kwiatkowski, con il morale alle stelle dopo l'affermazione nell'Amstel gold race. Chance anche per Daniel Martin e Gilbert, ma anche per il sempre agguerrito Rodriguez. Difficile che nella lotta si possa inserire Simon Gerrans, ultimo vincitore, ma lontano dalla forma migliore Il Belgio è la nazione che ha vinto più "Liegi", con 58 edizioni, davanti proprio all'Italia che è riuscita a piazzare un corridore sul gradino più alto del podio in ben 12 edizioni: Preziosi (1965), Contini (1982), Argentin ('85, '86, '87 e '91), Bartoli ('97 e '98), Bettini (2000 e 2002), Rebellin (2004) e Di Luca (2007).