Alessandro Sibilio, 26 anni, partenopeo doc, una personalità nell’affrontare gli ostacoli da numero uno, laureato in ingegneria. Una carta importante da giocare ai Mondiali di quest’estate nei 400 hs e nella staffetta. Lo scorso anno agli Europei di Roma lo ha preceduto solo sua maestà Warholm. Oggi lo rivedremo al meeting Ottolia di Savona. Un tragitto, quello del finanziere, purtroppo costellato di infortuni che gli hanno negato successi più eclatanti. Sibilio è ritornato alla grande dietro ai blocchi di partenza venerdì scorso vincendo la tappa diamantifera di Doha. Lo abbiamo sentito mentre stava per imbarcarsi sul volo Napoli-Genova. L’abbiamo vista sorridere dopo il successo in Qatar. “Una grande soddisfazione, anche perché è la mia prima vittoria in Diamond League. Non c’erano i fenomeni della disciplina ma personaggi sempre in grado di dire la loro come CJ Allen e il giamaicano James-King".

"Gli ostacoli la mia quotidianità"

Ci risulta abbia incontrato parecchie difficoltà a causa del vento che soffiava molto forte.

“Sì, sulla dirittura opposta a quella di arrivo è stato difficile correre e superare gli ostacoli. Sono partito più lento del solito, poi ho cercato di rimontare nel finale come mia consuetudine. Alla fine, ero soddisfattissimo. Qualche giorno prima avevo fatto le prove generali, dove sono solito allenarmi al Maradona di Napoli, in un 400 senza ostacoli in un meeting che abbiamo allestito per provare le nostre condizioni prima degli appuntamenti internazionali”. 

Il manto gommoso del “Maradona” è veloce?

“La pista dello stadio intitolato al grande Diego è ottima”.

Ci racconta come ha trascorso l’inverno per prepararsi all’appuntamento mondiale?

“Intanto con una grande lavoro aerobico, con uscite lunghe anche di 8 km e di “ripetute” per un totale di 6 km. Un grande impegno che spero mi diano ottimi riscontri quest’anno. Non mi posso lamentare del lavoro svolto, 9/10 allenamenti la settimana, a volte pure il sabato mattina, poi un periodo a Tenerife (Canarie) a marzo. Ma anche a Napoli si sta bene, il clima ci aiuta. Sono sicuramente più fortunato di altri atleti azzurri”.

Lei fa parte pure della staffetta azzurra 4x400, riesce però a dare il meglio di sé nel giro di pista con gli ostacoli.

“Gli ostacoli sono tutto, rappresentano la mia quotidianità, devono essere affrontati con una ritmica, contando i passi tra un ostacolo e l’altro. Amo profondamente la mia disciplina”. 

"Ecco chi può impensierirmi"

Nel giugno del 2024 a Roma agli Europei ha battuto il record di Fabrizio Mori portando il primato a 47”50. Osservano il modo di affrontare l’impegno pare adotti la stessa tattica di Fabrizio: partire controllati per recuperare nel finale. Forse il livornese affrontava l’ostacolo forse con maggiore cattiveria?

“No. La sensazione è questa, io sono più alto e do un’immagine diversa nel passare le 10 barriere. Ad ogni buon conto il mio finale ricalca quello di Fabrizio, che ricordiamolo ha vinto un titolo mondiale a Siviglia nel ‘99”.

Oggi il meeting Ottolia. 

“È difficile dire di no a questa gara. È la prima di un certo livello in Italia. Una sorta di apertura ufficiale della stagione. Vediamo cosa riuscirò a fare, la pista è ottima, il clima a volte è perfetto. La voglia non mi manca”.

Non mi pare ci siano atleti in grado di impensierirla?

“Io sarò dietro ai blocchi in sesta corsia, dietro di me il ceco Vit Muller (48”41) i due britannici Alex Knibbs (48”89) e Joshua Faulds (49”24), importante sarà fare meglio di 49”32 di Doha”.

Dopo la prova nel Ponente Ligure?

“Visto che al Golden Gala la World Athletics non ha inserito i 400 hs correrò a Stoccolma (15 giugno), a fine mese la Coppa Europa a Madrid”.