«Sì, mamma Kathy è la mia allenatrice, papà Marcello una sorta di supervisore. Di Paolo se n’era parlato, ma alla fine non è stata presa alcuna decisione».
Lei ha un personale di 10”64 nei 100 che risale al 2021, ora pensa di essere più veloce?
«Certo. Non avrei ottenuto certi risultati se non lo fossi».
Ha intenzione di provarli quest’anno?
«Perché no».
Qual è lo specialista che più l’ha affascinato nel salto in lungo?
«Ivan Pedroso, su tutti, poi ovvio Carl Lewis».
Che rapporto ha con gli altri azzurri?
«Splendido con il capitano della nazionale Gimbo Tamberi. Non lo guardo come atleta, lo osservo come se fosse un dio, è il mio idolo, ha carisma e mentalità che ispira tutti noi in maglia azzurra. Mi trovo molto bene anche con Larissa Iapichino, atleta vera e leale, i risultati che ha raggiunto lo dimostrano».