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Furlani esclusivo: "All'assalto di Roma e Parigi. 100 metri, perché no?"

Getty Images for European Athletics

Intervista alla speranza azzurra dell'Atletica: «Farò tre o quattro gare indoor, finalizzate ai Mondiali di Glasgow. Poi la prima uscita all’aperto a Savona. Provare i 100: perché no?»

Non è una più una promessa, ma una certezza. Nonostante i suoi 18 anni, (19 il prossimo febbraio) Mattia Furlani è ormai entrato nell’orbita della Nazionale, non solo in quella under 20 dove ha già mietuto più di un successo, come l’Europeo under 20 di Gerusalemme in agosto con 8,04, ma in quella assoluta, visto il suo secondo posto a Chorzow (Coppa Europa) dietro al pluricampione il greco Tentoglu. Un ragazzo che sa benissimo quali sono le aspettative che incombono su di lui, che sono uno sprone, uno stimolo per iniziare bene una stagione che lo vedrà quasi certamente protagonista nel salto in lungo, l’alto dove ha un primato personale di 2,17, per ora nel dimenticatoio. In questo periodo il reatino è di stanza a Formia in raduno con gli altri azzurri, è parso molto determinato per la stagione che inizierà tra non molto. Il focus è concentrato su tre obiettivi primari: Europei di Roma, Giochi Olimpici di Parigi e Mondiali under 20 di Lima a fine agosto. «Mi sono inculcato nella mente gli obiettivi primari del 2024 - così esordisce Mattia -, lavorerò per le gare al coperto. Lo dico subito,non molte uscite, tre o quattro al massimo, ovvio che tra queste comprendo gli Assoluti di Ancona di febbraio, con l’intento poi di arrivare a scendere in pedana ai Mondiali sotto tetto di Glasgow di inizio marzo».

Quale sarà prima uscita all’aperto?

«Mi hanno contattato da Savona, dove lo scorso anno su quella pista magica sono atterrato nella sabbia a 8,44, peccato per quella bava di vento superiore alla norma (+2,2). Esordirò il 15 maggio sulla Riviera Ligure di Ponente. Questo il primo passo verso gli Europei». Il volo di Mattia quel giorno è stato il salto più lungo della storia per uno junior, in ogni condizione, precedentemente il lungo più “ventoso” 8,40 era di Kareeem Streete Thompson nel’91 meglio ancora di Carl Lewis 8,35».

Parliamo allora di Roma 2024. Sappiamo che ha già calpestato la nuova pista.

«Sì, una settima fa ho assistito all’Olimpico a tutto il riscaldamento della Roma a bordo pista, un’eccitazione vedere i giocatori della squadra per la quale tifo da due passi. Poi, ovvio, la partita contro la Fiorentina l’ho seguita in tribuna. Sarà un’emozione fortissima quando scenderò in pedana all’Olimpico nel prossimo giugno. Se dovessi dare un valore all’impegno da uno a 10, arriverei addirittura a quindici, visto che gareggerò davanti a chi mi conosce, nella mia Regione. Già me lo sogno».

Poi Parigi?

«È l’altro mio obiettivo primario».

È cambiato qualcosa nel suo allenamento?

«Sì, tengo sempre presente i 16 passi prima dello stacco, sto lavorando per migliorare le frequenze per entrare, come si dice in gergo più veloce, prima di atterrare nella sabbia».

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