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Schwazer attacca: "Hanno manomesso la mia urina"

Il marciatore squalificato per altri 8 anni dopo il primo stop per doping dichiara: "Non tornerò a gareggiare, non c'è più spazio per l'atleta"

BOLZANO - L'urina all'interno della provetta era "in gran parte mia, ma non solo. È stata aggiunta una parte con il testosterone che mi ha fatto risultare positivo". Questa la denuncia di Alex Schwazer alla vigilia di un'importante udienza al tribunale di Bolzano: domani il gip Walter Pelino illustrerà infatti le conclusioni della perizia del Ris di Parma condotta dal colonnello Giampietro Lago, secondo il quale il valore di concentrazione del Dna nelle urine di Schwazer non sarebbe scientificamente spiegabile. "Volevano colpire sia me che il professor Donati - ha proseguito ai microfoni del Tg2 l'ex marciatore azzurro, squalificato per altri otto anni dopo il primo stop per la positività riscontrata alla vigilia dei Giochi di Londra 2012 -. Io avevo denunciato delle cose a Bolzano, Donati per trenta anni ha fatto denunce importanti". Schwazer ha infine escluso un ritorno alle gare: "Non c'è più spazio per l'atleta, non è possibile allenarsi con la giusta serenità se, ad ogni controllo che fai, devi pensare a cosa potrebbe succedere con la provetta nel percorso fino al laboratorio di analisi", ha concluso l'azzurro.

(In collaborazione con Italpress)

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