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Violenza sulle donne, Rossella Fiamingo: "Denunciate"

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la spadista fa un appello: "Aiutiamo le vittime, devono avere la forza di parlare"

Rossella Fiamingo, è stata scelta dall’Arma dei Carabinieri come testimonial della giornata internazionale contro la violenza sulle donne: come si vince questa sfida? 
«Chiedendo aiuto, chiamando le forze dell’ordine. L’ostacolo più grande che devono superare le vittime è quello di non avere paura di parlare, bisogna avere la forza di denunciare». 

Nella sua esperienza di giovane donna si è mai trovata, lei o qualche sua amica, in situazioni simili?
«Sì, mi è capitato e ho cercato di aiutare convincendo le amiche a denunciare il fidanzato violento o lo stalking. In queste circostanza bisogna agire e chi sta accanto alle vittime deve persuaderle che uscire allo scoperto è la salvezza. I rischi restano se non si compie questo passo».

Da 15 anni lei calca le pedane, quale trionfo le ha dato più soddisfazione?
«La vittoria del primo mondiale, nel 2014. L’anno successivo c’è stato il bis: se a Kazan non mi sono resa conto dell’impresa, a Mosca ho capito che potevo puntare in alto e nel 2016 è arrivato l’argento alle Olimpiadi di Rio. Sono stati i tre anni più belli, per adesso»

E il momento di maggiore sconforto?
«Dopo questi tre anni ho faticato a trovare gli stimoli giusti, mi allenavo ma non riuscivo a esprimermi agli stessi livelli. Non ero più l’ultima arrivata, c’erano molte aspettative su di me, avevo grandi responsabilità che non riuscivo a gestire. Le critiche mi hanno ferito, mi sono ripresa con la qualifica per Tokyo e con le compagne abbiamo vinto un bronzo a squadre che mancava da 25 anni: è stata una bella soddisfazione»

Le immagini con Gregorio Paltrinieri sono inequivocabili...
«È un momento fantastico con lui: anche se facciamo due sport diversi, con allenamenti e gare in posti diversi e ci vediamo poco, viviamo bene il rapporto a distanza. Ci siamo trovati ed è stato bello innamorarci»

Che cosa apprezza di Gregorio?
«La sua semplicità, è una persona alla mano: nonostante tutto quello che ha vinto è un ragazzo normale, non è cambiato. E’ anche una fonte di ispirazione, un esempio: essere una sportiva fidanzata con una persona che mi capisce e mi dà sostegno mi fa stare ancora meglio. Ci sentiamo tantissimo e ci manchiamo tantissimo: tutti e due siamo molto impegnati e molti attenti a voler raggiungere i nostri risultati, la scherma e il nuoto rimangono gli obiettivi, però facciamo volentieri dei sacrifici per vederci»

C’è ancora un traguardo che vuole raggiungere?
«Voglio ritornare agli alti livelli di qualche anno fa, mi è tornata la voglia di salire in pedana con la fame per conquistare medaglie e podi. Mi auguro che da gennaio riesca a ripartire col piede giusto»

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