SU MAFIA CAPITALE - "Tutto può essere strumentalizzato nel bene e nel male". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò interpellato sui possibili risvolti dell'inchiesta Mafia Capitale sulla candidatura olimpica. "Il tema è che abbiamo quasi tre anni e quindi, per tutto questo bisognerà trovare il sistema affinché non si ripeta e reiteri, se ci sono problemi giudiziari ci auguriamo che, più prima che poi, si completi questa fase e non ce ne siano delle altre. È evidente che i nostri rivali utilizzeranno questi elementi per sottolineare le nostre debolezze così come noi faremo nei loro confronti", ha aggiunto.
PRESIDENTE? TIFO UNO SPORTIVO - "Un presidente della Repubblica appassionato di sport può essere un punto a favore per la candidatura olimpica di Roma? Come può il presidente del Coni non fare il tifo per un presidente della Repubblica che ha grande sensibilità, attenzione e passione, per il mondo dello sport? È evidente". Così Giovanni Malagò in merito all'elezione del capo dello Stato, alla quale - secondo l'annuncio del presidente del Coni - seguirà la definizione del comitato promotore di Roma 2024. "A parità tra due persone che hanno tutti requisiti e le qualità possibili - aggiunge il presidente del Comitato Olimpico a margine della presentazione del progetto "Camminare Insieme", svoltasi al Foro Italico - dico che, e credo di pensare anche a nome di tutte le persone che praticano e vivono di sport, sostengo chi ha una particolare attenzione verso il nostro mondo". Malagò riconosce comunque i meriti dell'ex presidente, Giorgio Napolitano. "Devo dire la verità - conclude -: il presidente Napolitano con noi è sempre stato fantastico e spero di poterlo andare a trovare presto. A prescindere dai ruoli, la riconoscenza è fondamentale".
SEDI? FLESSIBILITÀ MA NON IN TUTTA ITALIA - "È molto prematuro parlare" di quali altre città italiane verranno coinvolte nella candidatura alle Olimpiadi del 2024. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine dell'incontro in Campidoglio. "Da parte del Cio si usa l'espressione 'more flexibility' - aggiunge - che vuole dire tanto, ma al tempo stesso non deve essere interpretata per dire che si possono fare cose in ogni parte d'Italia. Questo non é fattibile né consentirebbe di avere una minima chance per vincere". Un possibile coinvolgimento di investitori privati, come a Boston? "Su questo argomento sono del tutto impreparato - risponde -. Lì c'è una cultura molto diversa, una dinamica di filantropia molto diversa: se qualcuno si sente di dire o di fare questo percorso culturale... In ogni caso penso che negli Stati Uniti ci sia un'impostazione legislativa e fiscale che consente di fare questo con opportunità e vantaggi".