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È morto Gian Paolo Ormezzano: l’ex direttore di Tuttosport aveva 89 anni

È morto Gian Paolo Ormezzano: l’ex direttore di Tuttosport aveva 89 anni Liverani

Lutto nel giornalismo sportivo italiano: fu alla guida del nostro giornale dal 1974 al 1979

È morto Gian Paolo Ormezzano. Il giornalista sportivo ed ex direttore di Tuttosport dal 1974 al 1979, è venuto mancare il 27 dicembre a Torino all'età di 89 anni, in seguito a un malore improvviso che la ho colto nella sua abitazione di via Sismonda. Nel suo trascorso da cronista, anche le collaborazioni con Guerin Sportivo e La Stampa, nonché le diverse partecipazioni a programmi tv. 

Gli inizi con Tuttosport e l'amore per il Toro

Tra le firme più autorevoli del giornalismo italiano, Ormezzano ha iniziato la propria ascesa dirigendo la nostra testata nella seconda metà degli anni Settanta. Poi, la lunga esperienza come inviato de La Stampa fino alla pensionamento nel 1991. Il cronista torinese, che non ha però mai rinunciato a svolgere la propria attività, ha da sempre affiancato al lavoro la propria passione per il Torino, di cui è stato un grandissimo tifoso. Tra le sue opere, anche il saggio "Il Grande Torino" pubblicato nel 1999 insieme a Giorgio Tosatti. Lascia la moglie e tre figli, tra cui Timothy Ormezzano, che ha seguito le orme del padre nel settore giornalistico.  

Il cordoglio del Torino

Non si è fatta attendere la nota di cordoglio del Torino: "Il presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club, profondamente commossi per la triste notizia, sono vicini con affetto alla famiglia Ormezzano nel caro ricordo di Gian Paolo Ormezzano, gigante del giornalismo italiano, cittadino del mondo ma con il cuore ben saldo a Torino dove era un imprescindibile punto di riferimento, da sempre orgoglioso e appassionato tifoso del Toro. Del Toro non sapeva tutto: di più. In cambio di pagelle sempre lusinghiere e di nessuna assenza da scuola con il papà ha visto tutte le partite casalinghe del Grande Torino, diventandone straordinaria memoria storica. Da lì un crescendo di emozioni senza mai fermarsi, continuando a lavorare sino a ieri, anche come firma del Corriere della Sera, sempre consolidando la sua fittissima rete di amicizie intessute in ogni ambito e in ogni luogo della terra. Campione assoluto di giornalismo, con un primato - tra i tanti - di 25 Olimpiadi da inviato (tra Giochi estivi e invernali), oltre a decine e decine di partecipazioni in prima fila al Giro d'Italia e al Tour de France, autentico fuoriclasse nel racconto di aneddoti e barzellette, spesso giocando con le parole nei suoi inarrivabili e inimitabili calembour, tra i suoi pregi aveva anche la generosità. Pur fiaccato nel fisico da operazioni e da diversi ricoveri ospedalieri, ancora nelle ultime ore il suo pensiero era 'per i miei sei amici, tutti molto malati'. Spesso lo ha scritto di altri, ma nel suo caso e nell'impossibilità di ricordarlo per tutto quanto ha fatto, è davvero appropriato: faticherà molto a nascere, se mai nascerà, un altro come lui. Il mondo del giornalismo, dello sport e della cultura, la Città di Torino e tutti quanti hanno avuto l'onore e il piacere di conoscerlo piangono uno straordinario interprete, il Toro perde un amico".

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