Voti e giudizi della squadra granata: Miranchuk fa la differenza nel primo tempo, Milinkovic-Savic ascolta Juric ed è decisivo in uscita (di Alessandro Baretti)
Fondamentali un paio di interventi fuori dall’area piccola, decisivo quella che frena Beto dopo l’errore di Schuurs (12’ st). Qualche affanno, invece, sulle palle alte. Nel complesso inizia comunque a mettere quel coraggio in uscita preteso da Juric alla vigilia
Questa volta non è inappuntabile, ma quando conta, come al 28’ della ripresa al momento in cui ferma Beto lanciato a rete, la sua presenza si fa sentire eccome. Non è questa la gara che a¬ evolisce l’amore del tecnico nei suoi confronti... («Lo amo per la voglia di migliorarsi che ha», la dichiarazione alla vigilia della partita del croato)
Lui l’amore dell’ambiente se lo sta conquistando giorno dopo giorno: con serietà, dedizione e una costante crescita in particolare nel ruolo di marcature puro. Se Vlasic è un pitbull, Buongiorno un piranha che divora senza sosta l’avversario diretto. Dev’essere sfi nente vedersela col capitano granata...
Nella prima parte della gara crossa meglio con le mani che con i piedi ed è tutto dire, ma non si disunisce e con il passare dei minuti sale decisamente di tono. Suo l’assist per la rete di Karamoh
Lavoro oscuro e profondo, quello dell’azzurro. È il giocatore di Juric meno sostituibile perché ha saputo ritagliarsi un ruolo esclusivo nel Toro. Cuce il gioco, rincula, rallenta e accelera, e sa scegliere sempre la zona di campo nell aquale rendersi utile. Per la calma con cui affronta le tempeste pare aver preso lezioni da Pirlo
Strappa la sufficienza: la qualità resta poca, ma per quantità, per disposizione allo sbattimento, anche il polacco merita di celebrare da protagonista la vittoria. Esce dopo un paio di errori fi gli della stanchezza.
Vieira (31’ st) ng Si gode l’esordio nel Toro
Nel primo tempo è il granata più pericoloso con due tiri da fuori area e un pallone ciccato su rimessa lunga di Aina. In alcune situazioni, però, rimane un inguaribile pasticcione
Anche il russo dà il meglio di sé nella frazione iniziale: un paio di intuizioni lasciano a bocca aperta. Non è continuo e forse non lo sarà mai - tanto che nella ripresa cala decisamente di tono - ma quando si accende è un giocatore di caratura superiore.
Adopo (42’ st) ng.
Che bella storia, quella del franco-ivoriano: lanciato a sorpresa da Juric, si impegna tantissimo ed è premiato con il gol della vittoria. Dopo la rete in Coppa Italia, si è ripetuto con la prima realizzata in campionato
Discorso simile a quello proposto per Linetty: commette qualche errore di troppo, ma quando c’è da rinculare a protezione dei tre punti non si risparmia
Seck (42’ st) ng.
Aveva detto che tra le volontà c’era quella di non lasciare nessuno per strada, di voler coinvolgere ogni elemento della rosa. Detto, fatto: sta rilanciando Karamoh, uno tra i giocatori che più hanno faticato, nel girone d’andata. Conquista con merito tre punti che issano il Toro al 7° posto.