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Le pagelle del Torino dopo la sconfitta nel derby

Sul gol vanno in tilt almeno in 3. Baselli su Pjanic, però non punge. Niang voglioso, ma pure il 4-2-3-1 finale non dà scosse (a cura di Marco Bonetto)
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1 di 14  Sirigu 6, fucilato sul gol dai buchi nella fase difensiva. Un solo intervento di rilievo, ottimo: la tempestiva uscita in tuffo su Higuain a inizio partita. 
Marco Canoniero/Sync
2 di 14  De Silvestri 5.5, Alex Sandro e compagnia lo soffocano. Non riesce mai a stantuffare. Sul gol, dapprima è ben piazzato, poi va su Sturaro e perde Alex Sandro. Edera (35’ st) ng
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3 di 14  N'Koulou 6, prova globalmente più che positiva, ma con un neo nel piazzamento sull’1 a 0. Sull’assist di Bernardeschi perde Sturaro e finisce in una terra di nessuno
Getty Images
4 di 14  Burdisso 6, non perde mai la calma, la testa e la rotta. Marca con rabbia ma pure lucidità, è uno dei pochi a reagire alle difficoltà dopo lo svantaggio. Ercolino sempre in piedi
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5 di 14  Molinaro 5, sull’affondo decisivo di Bernardeschi rimane stecchito dal dribbling, ma anche per colpa di un rimpallo. Innumerevoli i passaggi sbagliati. Non rare le incertezze.
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6 di 14  Iago Falque 5.5, dorme sul gol: non scatta, non scala, non aiuta, osserva Alex Sandro segnare. E dire che è stato tra i meno peggio: buoni lanci, un tiro insidioso e più ruoli ricoperti. 
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7 di 14  Baselli 5, utile nella prima mezz’ora in marcatura su Pjanic. Ma tutto il resto è nulla. 
ANSA
8 di 14  Niang (10’ st) 6 Mette in difficoltà De Sciglio in progressione e in dribbling, ma solo a tratti. 
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9 di 14  Rincon 5.5, da schermo davanti alla difesa (perché non ha la cifra tecnica di un play) si danna in mediana per raddoppiare e fare filtro. Ma non incide in costruzione. 
Paolo Pavan ©
10 di 14  Ansaldi 5.5, esterno e/o mezzala sulla sinistra, infine terzino destro: jolly onnipresente, con garra. Comprensibile la sua lamentela sull’intervento di Bernardeschi pre-gol. 
Paolo Pavan ©
11 di 14  Obi 6.5, friccica immediatamente, combatte con buona lena, raddoppia e riparte, e sporadicamente arriva anche a brillare palla al piede per qualità di tocco e rapidità di pensiero. Cura gli equilibri nella fase difensiva e si propone sovente sulla trequarti, ora per dettare il passaggio ora per innescare un compagno. Psicologicamente, almeno lui non appare mai immobilizzato da ansie e paure. E’ tutto suo, non a caso, il merito dell’occasionissima costruita dal Toro dopo appena 8 minuti, ma sprecata dal Gallo. Ruba palla, vola in contropiede due contro uno (Rugani), quindi serve Belot- ti: un assist non esattamente al bacio, ma comunque sfruttabilissimo
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12 di 14  Acquah (27 st’) 6, Mazzarri lo inserisce più per bloccare Dybala che per rivitalizzare la manovra. Nei pochi minuti prece- denti, fin dall’ingresso in campo, il bianconero aveva subito arroventato la mediana e la retroguardia granata, con 3 occasioni in proprio. Il ghanese entra e gli mette la museruola.
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13 di 14 Belotti 5, rispetto alla buona prestazio- ne contro l’Udinese (con gol quasi alla Weah), a ‘sto giro il Gallo appare non solo spiumato e alla fine persino spennato, ma in fin dei conti irriconoscibile. Parliamo subito del buco nero che l’ha inghiottito all’8’, in occasione del contropiede due contro uno: d’accordo, Obi non gli ha servito il pallone in modo eccelso, nel momento migliore e adeguatamente in avanti, rispetto alla corsa. Ma questi sono dettagli non de- terminanti, non dirimenti: perché Belotti va troppo molle sulla palla, che diventa una sa- ponetta. Anche i rimbalzi non perfetti del pallone si possono meglio contrastare, se “aggredisci” lo stop con maggiore determinazione e una miglior postura. Al suo attivo, poi, soltanto un tiro di prima intenzione sull’esterno della rete, al 26’. In generale, affonda. Smarrisce una marea di palloni, inciucca passaggi, diventa anche falloso, si perde e disperde. Braccato dai difensori bianconeri, non riesce mai a sfoderare una progressione, un dribbling come Dio coman- da, una penetrazione delle sue
Marco Canoniero/Sync
14 di 14  Mazzarri 5, a sinistra abbiamo lo spazio per
vivisezionare la prova del Toro e l’incidenza di WM. Qui, in sintesi, si dica che i suoi dettami sono evaporati nella fase offensiva. 

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