Ne prende altri cinque. E di questi, in un paio di occasioni, è colpevole. Soprattutto sulla terza rete di Mertens. Ma anche nella prima. Altra giornata da dimenticare. I tifosi cominciano a capire che, forse, non sarà una perdita così grave il suo ritorno in Premier.
Dopo pochi minuti si vede che non è in giornata. Sbaglia un paio di palloni. E’ confusionario. La fascia di competenza gli sta larga: insomma, non riesce a graffiare come di solito sa fare.
Parlare della sua partita è come sparare sulla Croce Rossa. Dopo sette minuti comincia il suo festival di errori e orrori che provocano il primo gol degli azzurri. Poi meglio non commentare più.
Uno dei principali protagonisti di questa disfatta. Gli manca sempre qualcosa, troppo insicuro per poter puntare a occhi chiusi su di lui. La difesa è un reparto che va super-rinforzato.
Ancora una volta viene preferito a Barreca e, fresco di rinnovo, festeggia nel peggiore dei modi l’evento. Callejon lo asfalta. E lui non sfrutta la sua esperienza per salvare il salvabile.
Fa rimpiangere Acquah che in questo sistema di gioco offre più garanzie. Non è in forma e si è capito, ieri, il motivo per cui in quest’ultimo periodo ha fatto tanta panchina.
Entra e si fa ammonire. Cammina, non lotta. Se sfrutta in questo modo le occasioni che gli vengono concesse, c’è da preoccuparsi.
Uno dei pochi a salvarsi in una giornata in cui al Toro non riesce niente. Lui, almeno, a differenza di tutti gli altri, prova a costruire qualcosa.
Alterna buone giocate a errori grossolani. Così non va. Dove è finito il giocatore efficace di qualche tempo fa? Dovrebbe prendere per mano l’attacco del Toro, ne ha le qualità.
Un tiro alto nel primo tempo e poi il buio più assoluto. E pensare che in precedenza aveva sempre dato spettacolo. E’ sembrato scarico. Adesso torni subito quello di prima.
Come al solito: qualche buona giocata ma poi, quando deve affondare, sparisce, o sbaglia tutto. Ad inizio ripresa sfiora il gol con un tiro da lontano: la cura Sinisa un po’ gli è servita. Però il ragazzo è molle. Tiri fuori gli attributi.
Entra e fa subito un errore che permette al Napoli di portarsi sul 2-0 e chiudere il match. Poi ne commette altri. Troppi.
Non ne ha più. Come i palloni che non arrivano mai. Il calo ci può stare. Fisiologico. No Belotti, no Toro. Sarà un caso?
Non è giusto infierire su un vice-allenatore.