Paratona su Immobile nel primo tempo. E' stato bravo ad aspettare fino alla fine prima di buttarsi. E quando lo ha fatto ha toccato il pallone quel tanto che basta per scacciare l'occasionissima dei laziali. Bravo, tra l'altro, in alcune uscite. Incolpevole sui tre gol. Alla fine si dispera.
Non spinge mai, resta ad aspettare nella sua zona di competenza. Qualche svarione se lo concede come quando fa andare via Lukaku e non riesce ad anticipare Immobile in occasione del gol. Primo tempo discreto, secondo da dimenticare.
Parte bene, benissimo. Poi cala un po', probabilmente ha qualche acciacco che cerca di nascondere. In un inseguimento arranca. Ma tiene. Non molla. Tira fuori gli artigli e, soprattutto, tiene la posizione e la fa tenere anche agli altri compagni della difesa.
Grintoso, molto grintoso. Anche lui gioca con una determinazione che poche volte, soprattutto in trasferta, ha fatto vedere. Lesto con i piedi a calciare lontano pallone e pericolo ma bravo anche in alcuni anticipi. Però nell'occasione del gol di Keita non chiude, anzi "rincula". Si dice così no? Peccato e conseguente voto in meno.
Commette, verso metà del primo tempo, un grave errore. Ma è l'unico. Se la cava. Morde, si batte e si sbatte. Prova anche ad attaccare quando c'è qualche metro libero. Però manca continuità.
Grande spirito di sacrificio. Sostanza in mediana. Regala qualche pallone di troppo e, forse, anche per questo Sinisa lo sposta a sinistra con Ljajic al centro a cercare di costruire qualcosa. Ma Benassi, comunque, tira fuori quella grinta che in situazioni come queste non fa mai male. Alla fine, però, non ne ha più. Si arrende troppo presto.
Ordinato e combattivo. Insegue tutti i palloni, spesso fa pressing da solo per cercare di conquistare il pallone o, perlomeno, frenare l'azione offensiva degli avversari. E si limita alle giocate semplici. Forse ci vorrebbe qualche azzardo in più.
Si vede che vorrebbe spaccare in due l'Olimpico ma spesso viene preso in mezzo alle ripartenze. Si concede una giocata di classe, verso la fine del primo tempo, servendo a Ljajic un pallone d'oro. Giocate del genere per lui dovrebbero rappresentare la normalità. Poi prende un colpo e chiede, nel finire i primo tempo, il cambio. Nell'intervallo viene sostituito.
Torna in campo dopo sei mesi e si vede.
Il suo compito era quello di tenere palla per far salire la squadra. Non l'ha mai fatto. Le ha perse tutte cercando il dribbling che non gli è riuscito neppure una volta. Due note positive: una punizione su cui Belotti arriva con un attimo di ritardo e l'assist-gol per Lopez. Due assist in due partite.
Ancora una delusione
Solo, troppo solo, che può fare. Nessun pallone pulito. Lui prova ad andarseli a prendere a centrocampo ma quando ci riesce diventa poi difficile puntare a rete visto che al suo fianco non c'è mai un compagno che lo accompagni nell'azione.
Più molle di una mozzarella. Parte a sinistra e non combina niente. Viene spostato al centro e le cose non cambiano. Qualche carezza al pallone ma niente di più. E con la squadra sotto Sinisa lo toglie per inserire una punta.
Tocca un pallone e fa gol. Che dire? Bravo.
Perde la partita negli ultimi quattro minuto dopo aver tenuto bene, soprattutto nel primo tempo. Però alla fine la squadra ne prende tre. Lui, ovviamente, fa con quello che passa il convento anche se la mossa Molinaro è sembrata azzardata. Questo Toro va rinforzato, altro che pensare agli addii di Hart e Belotti.