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Pagelle Toro: Belotti un leone, Hart monumentale

La squadra di Mihajlovic esce sconfitta, ma la prestazione dei calciatori promette bene

LaPresse
1 di 12 HART 7 - Robin Hood contro il destino. L’uomo dei miracoli. Strepitoso baluardo estremo. Anche l’istinto è la forza della sua classe. Incolpevole sui gol, monumentale in almeno tre circostanze. Sullo 0 a 0, quando arma una parata in tuffo in controtempo, su una deviazione volante di Mandzukic. Poi, nel flipper del 3 a 1, si trasforma in giaguaro su Higuain e Pjanic, prima di capitolare. In precedenza: si accartoccia bene su un tiro dell’argentino, gestisce l’ordinaria amministrazione e una valanga di rinvii con sicurezza e lucidità. 
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2 di 12 ZAPPACOSTA 6.5 - Se la vede spesso con Sturaro, un punteruolo. E gli scatta quasi sempre la fotografia, firmando una doppia fase intelligente, con criterio e intensità, senza smarrirsi nella contraddizione. Partecipa con sagacia all’azione del vantaggio, infiocchetta la ripresa con ripetute discese acuminate.   
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3 di 12 ROSSETTINI 5.5 - Globalmente solerte, contro i due marcantoni bianconeri che a turno gli passeggiano sulle zolle. Ma nei momenti decisivi toppa, e per un difensore è responsabilità grave. Sul primo gol li tiene in gioco entrambi, senza francobollarne nessuno. Sul 2° è nettamente fuori posizione, sul 3° si fa bruciare da Higuain in area.  
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4 di 12 CASTAN 5 - Subito in difficoltà. Non gioca, non marca: balbetta, all’inizio. Per un mastino esperto come lui, ripetute amnesie che qua e là vengono a galla sono doppiamente sorprendenti. Dovrebbe essere il primo a orchestrare la fase difensiva davanti ad Hart. E invece, non solo in occasione delle prime due reti incassate, va per merenda, sperduto tatticamente. La sfanga col mestiere, in altri casi. Ma che fatica.  
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5 di 12 BARRECA 5.5 - I centrali sono altrove e così deve andare lui su Higuain, nell’azione che spacca definitivamente il derby: beve con giovanile desuetudine il movimento del centravanti, che lo fulmina sul posto con una giravolta. E l’unica vera macchia della sua prestazione, altrimenti indomita, nel duello sudato con Cuadrado, tra spruzzate anche di classe in spinta. Come quando incendia proprio il colombiano nel primo tempo in un nanosecondo, con una finta e un dribbling, prima di colpire il palo esterno con un cross. 
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6 di 12 BENASSI 6.5 - E dire che negli ultimi due giorni era stato anche debilitato dall’influenza! Il giovane capitano è fin ammirevole per come aiuta Barreca e Iago nelle sovrapposizioni, nei raddoppi e nelle coperture. Tatticamente ordinato, tecnicamente lindo, generoso nel proporsi in avanti. E grintoso il giusto. Sfiora il 2 a 1 con una spingardata, respinta in mischia da Mandzukic a Buffon battuto. Boyé (37’ st) ng  
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7 di 12
VALDIFIORI 7 - Parla al pallone con una proprietà di linguaggio senza pari, nel Toro, per concretezza, lucidità, pulizia, responsabilità. Lavora e gira una montagna di palle senza quasi sbagliarne nessuna, non scappa mai dalle difficoltà. Baricentro e metronomo eccellente, brilla per qualità e quantità.
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8 di 12 BASELLI 6 - Tiene a bada Khedira e, sovente, anche Cuadrado. Firma il cross dell’1 a 0 con un tempismo e un’accuratezza tecnica da applausometro. In generale, positivo e propositivo. Ma l’errore a metà ripresa al momento dell’assist in contropiede, 3 contro 2 sull’1 a 1, è un rimpianto grosso come una casa. Acquah (37’ st) ng   
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9 di 12
FALQUE 5.5 - Un paio di bei servizi illuminanti (uno per Ljajic), e altrettante coperture in difesa determinanti. Ma davanti ad Alex Sandro trova poco ossigeno. Utile, ma non abbastanza incisivo. Martinez (37’ st) ng 
ANSA
10 di 12 BELOTTI 7,5 - Si lamenta a ragione per la grazia concessa da Rocchi a Rugani all’alba della partita, quando il bianconero lo sega mentre lui cerca di involarsi verso Buffon. E poi la infila di testa con un anticipo straordinario su Lichtsteiner e una deviazione angolata, disegnata con il righello del fiuto da bomber superiore. Di lì innanzi eccelle per l’incredibile quantità di palloni contesi, sradicati, ben gestiti, recuperati, smistati. Da solo, tiene botta a mezza difesa bianconera. E ne prende anche, di botte. Troppe: gli arbitri dovrebbero tutelarlo di più, con giustizia.  
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11 di 12
LJAJIC 5 - Eccezion fatta per quel tiro a giro che esce d’un nulla, evapora in una discontinuità palese, acuita dalla scarsa efficacia. Perde anche il pallone che porta all’1 a 1. Dovrebbe regalare punti anche di lusso, al Toro. Invece, in casi come questi, diventa lui, un lusso.  
Marco Canoniero
12 di 12 All. MIHAJLOVIC 5.5 - D’accordo, il Toro ha giocato a lungo bene, tenendo testa col cuore e il cervello alla Juve. Bravo, applausi: ci riprovi, merita affetto e ben altri effetti. Ma pure la fase difensiva è responsabilità sua. E non si possono continuare a prendere gol così sciocchi, tra marcature sbalestrate e tattiche del fuorigioco saltate. Il 2 a 1, in particolare, arriva subito dopo che il tecnico, con la presunzione del rischio, smonta la mediana e passa al 4-2-4. Non c’è la controprova. Ma con un centrocampo più denso, magari su quel lancio i centrali avrebbero trovato meglio i punti di riferimento, dalle parti di Higuain, invece di farsi irretire dai movimenti altrui sulla trequarti. 

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