Tutti i voti degli uomini di Ventura dopo la vittoria casalinga contro la squadra di Stellone
Prima da titolare in campionato dopo le 3 partite in Coppa Italia e i 4 gol presi nel derby. Sicuro in uscita e nei rinvii (e ogni volta sono applausi liberatori dell'Olimpico), trasmette la sensazione di essere padrone della situazione. Sull'1-1 può solo guardare, sul 2-3 è fregato da Avelar.
E dove lo trova il Toro un altro così? Fa persino il regista. Manda in gol Belotti, innesca Bruno Peres, serve palloni di qualità. Di un'altra categoria. Se eliminasse quegli eccessi di confidenza che lo portano a perdere qualche pallone pericoloso, sarebbe perfetto. Esce zoppicando senza appoggiare la gamba sinistra: ahi...
E' il termometro della squadra: di solito, se Camillo c'è, il Toro c'è. Si procura subito il rigore dell'1-0, poi fa il buttafuori con rudezza. Il problema è quando è costretto dal sistema di Ventura a impostare il gioco: non è Bonucci.
Fughe, sorpassi, dribbling, tagli, tiri, cross (quello del 2-1 su tutti), momenti di futebol bailado. Di contorno, qualche svagatezza difensiva. Però questo Toro non può fare a meno di lui e il guaio muscolare che lo ha costretto a uscire non può non allarmare. Zappacosta (31' st) ng
Altra apertura di credito. Corre e rincorre, talvolta promette e non mantiene. Vive di alti e bassi, deve ancora trovare il proprio equilibrio, però dà segnali di vita. E, dai e dai, firma il 4-2 della sicurezza. Non è un golazo come quello contro il Palermo, però il tocco di giustezza è comunque di qualità.
Due tentativi nel primo quarto d'ora e aperture del Baselli d'inizio stagione. Ma anche l'errore sul gol del Frosinone (perde Sammarco) e imprecisioni assosrtite. Il suo talento serve a tempo pieno, ma è evidentemente in riserva. Acquah (26' st) ng
Confermato per le condizioni precarie di Avelar e per la renitenza di Ventura a provare Zappacosta a destra e Bruno Peres a sinistra, esprime una generosità inversamente proporzionale alla qualità. E, al solito, cammina sul filo dell'espulsione: Irrati gli risparmia il secondo giallo, Ventura non gli risparmia la sostituzione. Avelar (20' st) 5.5 Il tempo per l'autorete.
Il ritorno di Immobile ha un effetto terapeutico anche per il Gallo. Prima doppietta granata e promesse d'intesa col “revenant” di Torre Annunziata. Quantità e qualità stavolta corrono sugli stessi binari. Scava nella difesa del Frosinone con scatti insistiti, in sovrappiù serve l'assist per il 4-2 di Benassi. La svolta della stagione?
Ciro va veloce. Alle spalle, un anno e mezzo di delusioni tra Germania e Spagna: rimosse in un amen. Sei minuti per il primo gol granata nella sua versione 2.0. Una scarica di entusiasmo contagioso: ha portato un fermento nuovo, oltre a nuove soluzioni d'attacco, e scatenato un effetto domino, svegliando tutti. Non ha più l'assistenza di Darmian, El Kaddouri e Cerci, che lo avevano accompagnato al titolo di capocannoniere: si arrangia lo stesso. Non ha perso la capacità di sfiancare i difensori avversari pressandoli o rincorrendo palloni su tutto il fronte d'attacco, di dialogare e partecipare alla manovra. Altre maglie numero 10 saranno vendute a ritmo di record. Ciro is back.