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Milan, il pagellone dello Scudetto: Tonali e Pioli on fire!

L'allenatore ha portato alla vittoria del campionato una squadra che a livello di organico poteva valere il 4° o 5° posto. E anche con l'aiuto di Ibrahimovic ha fatto diventare campioni assoluti una serie di giovani promesse, tra i quali pure Tomori e Kalulu
© Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani sas
1 di 26 Maignan
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2 di 26 Davide Calabria 8,5 - Anche se Mancini lo vede poco o a per la Nazionale, Davide è stato un elemento fondamentale per la crescita del Milan. Due gol, tre assist ma soprattutto la leadership da quando, con l’infortunio prima e l’accantonamento dopo di Romagnoli, ha indossato la fascia di capitano.
© Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani sas
3 di 26 Tomori
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4 di 26 Pierre Kalulu 9 - Quando a gennaio, malgrado l’infortunio di Kjaer, la società ha deciso di non procedere ad alcun acquisto, Kalululu ha cominciato a scalare le gerarchie da centrale, lui che pareva più terzino. Una volta preso il posto di Romagnoli, non l’ha più... restituito, giocando alla grandissima.
ANSA
5 di 26 Rafael Leao 10 - Forse non è stata ancora l’annata della sua definitiva esplosione, ma sicuramente quella in cui ha fatto capire tutte le potenzialità. Gol e assist pesantissimi nelle ultime e decisive gare: il talento è sbocciato, ora bisogna fare in modo che non traslochi subito. Ma è richiestissimo
ANSA
6 di 26 Olivier Giroud 9 - Molti avevano manifestato perplessità per l’ingaggio di un altro vecchietto, oltre a Ibra. Il francese non ha dato l’apporto sperato in Champions, ma in campionato, pur non essendo possibile la graduatoria dei gol più decisivi, la doppietta nel derby ha lasciato un segno indelebile.
/Ag. Aldo Liverani Sas
7 di 26 Zlatan Ibrahimovic 8,5 - Sette gol nel girone di andata sembravano proiettarlo verso un’altra stagione pazzesca. Invece gli acciacchi sono venuti inesorabilmente fuori: e allora si è trasformato nel motivatore ideale di una squadra che doveva giorno dopo giorno credere sempre di più in se stessa
/Ag. Aldo Liverani Sas
8 di 26 Ante Rebic 8 - Non è riuscito a ripetere le ultime due stagioni quando, soprattutto nel girone di ritorno, aveva dimostrato una notevole capacità realizzativa. Colpa soprattutto di un lungo infortunio. In avvio di stagione ha regalato con un suo gol un 1-1 fondamentale in casa della Juve.
Marco Canoniero
9 di 26 Simon Kjaer 8 - La sua stagione è finita presto, a dicembre, quando si è sottoposto ad artroscopia al ginocchio sinistro per la ricostruzione del legamento crociato anteriore e la reinserzione del legamento collaterale mediale. E’ stato bravissimo nei primi mesi e tornerà ad esserlo.
www.imagephotoagency.it
10 di 26 Alessio Romagnoli 6,5 - Anche lui, come Kessie, ha scelto di non rinnovare e se ne andrà a parametro zero. Ma i tifosi non lo hanno messo nel mirino. Buona una parte significativa di stagione, subito dopo lo stop di Kjaer. Poi è di nuovo caduto in errori anche banali che hanno portato a puntare su Kalulu.
ANSA
11 di 26 Samuel Castillejo 6 - Pochissimo spazio, 122 minuti stagionali in tutto confermano come l’esterno spagnolo sia rimasto ai margini di questa cavalcata. Tanto che a gennaio la sua cessione sembrava l’unica strada percorribile. Invece è rimasto, continuando a non essere utilizzato quasi mai.
canoniero
12 di 26 Ciprian Tatarusanu 8 - Chiamato, tra varie perplessità, a sostituire Maignan quando il francese si è operato alla mano, Tatarusanu ha caratterizzato le sue gare parando un rigore a Lautaro nel derby di andata. Visto che è stata l’Inter l’acerrima rivale per lo scudetto, abbiamo detto tutto...
ANSA
13 di 26 Theo Hernandez (Milan) - 71.3 milioni
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14 di 26 Ismael Bennacer 8 - Il gol decisivo di Cagliari che ha consentito al Milan di uscire vittoriosa da una delle trasferte più complicate della stagione rimane la gemma più importante. L’esplosione di Tonali gli ha talvolta fatto perdere la maglia da titolare, ma resta un punto fermo del Milan di Pioli.
Getty Images
15 di 26 Frank Kessie 7,5 - Stagione complicata dalla sua scelta di non rinnovare con il Milan, dopo averlo promesso pubblicamente, e firmare per il Barcellona. I tifosi lo hanno fischiato per settimane, il suo rendimento è vistosamente calato. Ciò non gli ha impedito di cambiare ruolo e di diventare capitano.
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16 di 26 Brahim Diaz 7 - Stagione complicata dalla sua scelta di non Un inizio di stagione travolgente, con la maglia numero 10 indossata orgogliosamente e la capacità di far dimenticare Calhanoglu. Una seconda parte in salita, con minor brillantezza, tanto che Pioli si è inventato diverse soluzioni per far occupare ad altri il ruolo di trequartista. con il Milan, dopo averlo promesso pubblicamente, e firmare per il Barcellona. I tifosi lo hanno fischiato per settimane, il suo rendimento è vistosamente calato. Ciò non gli ha impedito di cambiare ruolo e di diventare capitano.
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17 di 26 Rade Krunic 9 - Pioli na ha sempre esaltato le qualità, anche quando la critica non lo riteneva un giocatore da Milan. I fatti hanno dato ragione al tecnico: Krunic ha disputato molto bene proprio le partite nelle quali non era più possibile fallire, per non vanificare il prezioso vantaggio acquisito in classifica.
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18 di 26 Alessandro Florenzi 8 - Calabria e Theo Hernandez hanno un po’ lasciato le briciole all’ex romanista che, potendo giocare a destra e a sinistra, magari sperava in un utilizzo maggiore. Ma lui non si è perso d’animo, ha chiuso il match di Verona ed è diventato il vice-Ibra come uomo spogliatoio.
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19 di 26 Alexis Saelemaekers 6,5 - La crescita del giovane belga si è un po’ arrestata in questa stagione, soprattutto se facciamo riferimento al 2022. Ha un po’ sofferto la concorrenza e, giocando senza continuità, ha talvolta fallito l’appuntamento. Ma a 22 anni non può certo trattarsi di una bocciatura.
ANSA
20 di 26 Junior Messias 7 - Ha fatto meglio all’inizio, quando avrebbe dovuto pagare lo scotto del passaggio in un grande club, vista la sua storia calcistica, che non alla fine, quando in teoria avrebbe dovuto essersi ormai integrato. Un buon numero di gol e di assist lasciano aperta la porta del riscatto.
Canoniero
21 di 26 Tiemouè Bakayoko 5 - Se nella sua prima stagione al Milan, anni fa, aveva lasciato rimpianti, tanto che era stata rivolta qualche critica alla società per non averlo riscattato, stavolta a è andato bene. Errori anche gravi, nelle prime apparizioni, finché è scomparso dai radar anche di Pioli, oltre che dei tifosi
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22 di 26 Matteo Gabbia 6 - La sconfitta di Firenze può in buona parte essergli attribuita, in compartecipazione con Tatarusanu. Senza l’infortunio di Kjaer, sarebbe andato via a gennaio in prestito, per essere valutato. Così ha perso un po’ un anno, anche se l’ultima gara, col Genoa, è stata confortante.
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23 di 26 Daniel Maldini 6,5 - Anche se ha giocato poco (ma ha pur sempre segnato un gol importante, a La Spezia), il suo è comunque uno Scudetto speciale. Perché va ad aggiungersi a quelli di nonno Cesare e di papà Paolo. Una dinasty, quella dei Maldini, legata indissolubilmente al Milan.
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24 di 26 Fodé Ballo-Touré 6 - Quando è stato chiamato in causa, il suo l’ha fatto e anche sufficientemente. Ma tra la Coppa d’Africa e la bravura di Calabria e Theo Hernandez, più Florenzi, gli spazi per lui sono stati realmente pochi. Tali da rendere complicato anche solo un giudizio sulla sua conferma
ANSA
25 di 26 Sandro Tonali 10 - Il 10 in pagella ha cominciato a prenderlo in estate, rinunciando a una fetta di stipendio pur di restare al Milan. Poi se l’è meritato in campo, diventando il leader del centrocampo rossonero. E infine avrebbe bisogno della lode, per i gol decisivi realizzati alla Lazio e al Verona.
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26 di 26 Stefano Pioli 10 - E’ innanzitutto il suo Scudetto, va detto e ripetuto a gran voce. Perché quando porti a trionfare una squadra che a livello di organico poteva valere il quarto o il quinto posto, vuol dire che hai fatto un autentico miracolo. Il miracolo di Padre Pioli, campione per la prima volta in carriera.

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