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Juve, 100 anni con gli Agnelli: dieci frasi per capirne il senso

Testimonianze di chi ha vissuto un'epoca in prima persona, vestito la maglia bianconera. Nel giorno del centenario dell'acquisto del club bianconero da parte della famiglia

Ag. Aldo Liverani
1 di 10 Gianni Agnelli è una persona che tutti vorrebbero come zio.

(Michel Platini)
Ag. Aldo Liverani
2 di 10 Il Dottore mi venne a prendere alla Malpensa quando arrivai dall'Argentina, ero in soggezione, mi mise subito a mio agio e capii la differenza fra una persona solo ricca e potente, come ne avevo conosciute tante, e una grande persona che, fra l'altro è anche ricca e potente.

(Omar Enrique Sivori)
Getty Images
3 di 10 L'Avvocato aveva una grande capacità di giudicare perché era un profondo conoscitore del mondo del calcio e non parlava mai a caso.

(Alessandro Del Piero)
Juventus FC via Getty Images
4 di 10 La famiglia Agnelli è quello che rende unica la Juventus, ci sono passati i migliori giocatori, i migliori allenatori e i migliori dirigenti, ma nessuno potrà mai essere più importante di loro. E quando giochi alla Juventus senti l'orgoglio di far parte di quella storia.

(Gianluigi Buffon)
AG ALDO LIVERANI SAS
5 di 10 Ho conosciuto tre Agnelli: l'Avvocato, Umberto e Andrea, diversi per modi di porsi e di parlare, uniti dalla stessa passione per la Juventus, dal desiderio di andare sempre oltre. A volte è faticoso giocare per chi non si accontenta mai, ma è la cosa più stimolante che può sperare di avere uno sportivo.

(Gianluca Vialli)
Getty Images
6 di 10 Gianni Agnelli era un grande esteta del calcio, voleva vincere, ma prima di tutto amava i grandi giocatori, che fossero della Juventus o degli avversari: da Hamrin a Baggio, passando per Sivori, Platini e Maradona. Era capace di valutare le persone, e non solo i calciatori, con incredibile sintesi e perspicacia.

(Giovanni Trapattoni)
LaPresse
7 di 10 Il Dottore era discreto, ma affilato: parlava piano e diceva sempre cose che ti spiazzavano e capivi che pensava sempre in anticipo rispetto all'attualità. L'Avvocato era una mente brillante, sempre in movimento, sempre smanioso di conoscere qualcosa o qualcuno di nuovo. Entrambi erano dotati di un'intelligenza superiore.

(Giampiero Boniperti)
Getty Images
8 di 10 Andrea mi ha dato, fin dall'inizio, l'impressione di avere la stessa determinazione juventina dell'Avvocato.

(Michel Platini)
Getty Images
9 di 10 Le battute dell'Avvocato sono tante, tantissime! Ma a parte quelle famose, le altre non e? che si possano rivelare... Era particolarmente attivo, diciamo cosi?, nel periodo di Lippi. Veniva spesso all’allenamento e tutti ci fermavamo, ma non perche? desse fastidio eh! Anzi, c’era curiosita? e attesa per i suoi giudizi arguti, le domande, le battute. Non era mai una visita banale e allora capivi di far parte di un ambiente speciale.

(Antonio Conte)
/Agenzia Aldo Liverani Sas
10 di 10 Edoardo Agnelli, dal 1923 al 1935, vende all'Italia una squadra di calcio, un mezzo di locomozione sentimentale che passa dappertutto e porta dovunque. [...] Ma sa che vincere non deve essere un caso, una somma di circostanze sentimentali. Vincere con gli Agnelli al tavolo deve significare essere bravi, molto bravi. Significa selezionare. Ne fa un tormento industriale. E sbaracca il vecchio mondo delle polisportive. Cerca una squadra come cercherebbe un'idea di carrozzeria. La cerca in tutto il mondo.

(Mario Sconcerti)

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