Punto per punto gli elementi per un bilancio della seconda esperienza in bianconero del tecnico livornese: responsabilità, meriti e attenuanti
Supercoppa e Coppa Italia perse in finale al primo anno ed eliminazione dalla coppa nazionale in semifinale sempre contro l'Inter. Nessun titolo dopo 10 stagioni consecutive con almeno un trofeo vinto.
Nella stagione 2021/22 mai battute Napoli, Inter e MIlan. Nel 2022/23 migliorano la statistica i due successi (allo Stadium e a San Siro) contro i nerazzurri in campionato.
Dopo l'eliminazione con il Villarreal agli ottavi a marzo 2022, un girone difficile ma non impossibile: la pesante sconfitta esterna con il Maccabi Haifa ("Provo vergogna" fu il commento di Andrea Agnelli) ha compromesso il cammino in Champions League dei bianconeri
Il valore della rosa non è aumentato in questi due anni, anzi: l’unico ad averlo moltiplicato, Rabiot, andrà via tra poche settimane a parametro zero
Raramente brillante nello sviluppo del gioco, la Juve dell'Allegri bis è spesso apparsa troppo dipendente dall'episodio che potesse indirizzare le partite nella giusta direzione.
Sul piano fisico e atletico la Juve non è quasi mai sembrata superiore agli avversari. Nemmeno nei momenti di maggior rendimento, come quando inanellò una serie di vittorie consecutive in campionato prima del Mondiale in Qatar
Allegri poi non è più così popolare nemmeno all’interno del gruppo squadra: non sono mancati contrasti con alcuni calciatori durante la stagione
"Ai tifosi non devo dire nulla, perché a livello professionale io e il mio staff non abbiamo niente da rimproverarci per serietà e onestà". L'autoassoluzione nella conferenza stampa di sabato è un esempio in tal senso
In questo momento il rapporto tra Massimiliano Allegri e i tifosi bianconeri è ai minimi storici. Ne è prova lo striscione qui sopra.
Il principale merito di Allegri è la capacità di compattare il gruppo di fronte alle avversità. Quanto accaduto quest'anno con la penalizzazione per il caso plusvalenze rappresenta un validissimo esempio.
Si è definito "aziendalista". Un altro elemento a favore della difesa è proprio questo: la capacità di Max nel rapportarsi in maniera proficua con la dirigenza e anche con la proprietà.
I giovani talenti hanno assicurato al gruppo energia ed entusiasmo, oltre a una sostanziosa dose di qualità. Allegri ha saputo aspettarli e gestirli
La tormentata stagione di Paul Pogba ben riassume la sfortuna della Juve in questi mesi. Ad esempio a Lecce, gara decisa poi dal gol di Fagioli, Allegri si trovò senza Pogba, Chiesa, Kaio Jorge, Locatelli, Di Maria, Vlahovic, Paredes, De Sciglio e Bremer.
Paredes, Pogba e Di Maria, colpi del mercato estivo bianconero hanno reso al di sotto delle aspettative. Ognuno per ragioni differenti, ma raramente Allegri ha potuto contare sul loro talento con continuità.
La matematica parla chiaro. Basta sommare i dieci punti tolti al club, senza considerare le ripercussioni sul morale della squadra.