Di Maria fantasma per un tempo, Iling e Soulé portano energia, Milik almeno ci prova (di Stefano Lanzo)
Dalle sue parti imperversano Carlos Augusto e Dany Mota, a corrente alternata, e son dolori: ha colpe sul 2-0 brianzolo e non riesce a sfruttare un paio di buone incursioni. Meglio nella ripresa, quando i buoi sono ampiamente fuggiti dalla stalla.
Un disastro. Beffa atroce il colpo di testa quasi sulla linea che porta all’annullamento del gol di Milik, che sarebbe stato regolare. Dany Mota lo sovrasta, i ragazzi in rosso piombano da tutte le parti e il brasiliano non sa più dove girarsi.
Difesa a tre, poi a quattro, poi di nuovo a tre, prima sinistra e poi a destra: sarà venuto il mal di testa anche al capitano, che annaspa come il resto della ciurma. Impreciso anche in fase di costruzione.
Sperduto in un mare di maglie rosse, finisce nella morsa del solido e ben organizzato centrocampo avversario. E i suoi compagni, specialmente quelli di reparto, non gli danno una mano.
Manca di intensità e sbaglia approccio, come del resto gli altri nel primo tempo. Una leggera crescita nel secondo tempo, quantomeno a livello di impatto fisico, però la sostanza non cambia: involuto. E forse con la testa da un’altra parte.
Responsabile sulla rete di Ciurria, mai pericoloso in fase di spinta, dannoso quando deve aiutare in fase di copertura. Fuori fase, Allegri lo toglie all’intervallo per disperazione.
Nel primo tempo ci capisce poco e sbaglia molto, praticamente tutto. Anche passaggi a due metri che un campione del suo livello non può sbagliare nemmeno bendato. Nel secondo tempo si sveglia, con la spinta dei giovani e i vari cambi di sistema. Di Gregorio gli nega un super gol.
Lasciato solo e sperso lì davanti, prova a lottare ma è sistematicamente raddoppiato.
Attesissimo e acclamato dal pubblico, lascia intravedere qualche lampo da attaccante vero, ma non riesce mai a entrare davvero in partita.
Mette quantomeno un po’ di pepe alla manovra offensiva bianconera. Da esterno destro meritava una chance da titolare, considerate le assenze.
Almeno corre.
Allegri decide di risparmialo pensando alla Lazio, poi sullo 0-2 ci ripensa e lo getta nella mischia. Il gol per riaprire la gara lo avrebbe pure segnato, se non fosse per l’intervento scellerato di Bremer. Solo che si fa male al flessore della coscia sinistra e questo sarà un guaio per i bianconeri nelle prossime gare.
Cambia l’atteggiamento della squadra, ma anche l’assetto tattico: con lui c’è più equilibrio e, considerata la mancanza di alternative, ora come ora è indispensabile.
Molto arrabbiato con i suoi giocatori per l’atteggiamento, ma sbaglia anche lui. Si a da al turnover pensando alla Coppa Italia, però è tradito da alcuni nel primo tempo e nella ripresa cerca confusamente di rimettere la partita in carreggiata cambiando prima con un 4-4-2 e poi con il 3-4-1- 2. Un punto in campionato nelle ultime tre partite, con 10 gol subiti: bastano questi dati per capire che c’è tanto da lavorare.