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Juve, attenzione agli attacchi lampo della Cremonese

Tempo medio per azione e minor numero di passaggi: i grigiorossi di Alvini in fase offensiva sono tra i più veloci della Serie A. L'analisi tattica di Michele Tossani

Marco Canoniero
1 di 12 17) Cremonese, 14 punti
Getty Images
2 di 12 Soprattutto però a mancare sono stati i gol (penultimo attacco della Serie A con 11 reti realizzate). E questo nonostante una proposta di gioco moderna che ha prodotto la dodicesima posizione sulle venti partecipanti al torneo in termini di Indice di Pericolosità Offensiva (40.6) e la tredicesima per quanto riguarda i gol attesi (expected goals) con un dato di 16.91. La differenza fra i gol effettivamente realizzati (11) e quelli attesi (saldo negativo di -5.91) evidenzia un problema nella fase di finalizzazione.
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3 di 12 In effetti, se guardiamo soprattutto l’apporto delle punte, il quadro è chiaro, con David Okereke e Cyriel Dessers che hanno messo insieme appena 5 reti nelle partite fin qui disputate. Le attese erano particolarmente elevate per Dessers, sia per la spesa sostenuta dal club in estate per prelevarlo dal Genk (6.5 milioni di euro più bonus) sia per il bottino di reti realizzate dal belga l’anno scorso in prestito al Feyenoord, formazione con la quale si è laureato capocannoniere della Conference League (10 reti), persa poi in finale contro la Roma di José Mourinho.
LAPRESSE
4 di 12 Dal punto di vista tattico la Cremonese è squadra legata più a principi di gioco che ad un modulo fisso. Quest’ultimo infatti può variare: abbiamo visto Alvini schierare il suo undici indifferentemente con la difesa a tre o a quattro, con uno o due elementi per fascia laterale, con il vertice di centrocampo basso 1-2 o alto in una mediana 2-1… il tutto come detto senza cambiare il proprio credo che si fonda basicamente sulla ricerca della profondità e lo sfruttamento dei corridoi intermedi
5 di 12 Una versione della Cremonese con la linea difensiva a quattro, ma sempre orientata sull’uomo. La creazione di duelli 1vs1 e la gestione del 2vs2 difensivo è fondamentale nella fase difensiva
6 di 12 Ecco invece la difesa a tre: in questa immagine vediamo il sistema alternativo di Alvini, più tradizionale per cercare di arginare al meglio le incursioni della squadra avversaria
LAPRESSE
7 di 12 La ricerca della verticalità è confermata dal dato che vede i grigiorossi registrare il secondo dato più basso del campionato per quanto riguarda il tempo medio per azione offensiva (6.67sec.) ed il terzo più basso per media di passaggi per azione d’attacco (2.53)
/Ag. Aldo Liverani Sas
8 di 12 A cambiare nella seconda metà della parte iniziale di questa stagione è stato l’approccio difensivo. Sempre orientato sull’uomo e sulla creazione di duelli individuali, l’atteggiamento della Cremonese ha visto abbassarsi l’altezza della prima linea di pressione, in particolar modo in certe partite, per garantire più densità e più copertura nella propria metà campo. Le statistiche parlano comunque di un pressing positivo, come certifica il dato della Build-up Disruption (+0.61%), indice che misura l’efficacia appunto del pressing di una squadra sul possesso avversario
9 di 12 Una situazione di gioco contro il Milan: osserviamo una prima linea di pressione più attendista. La Cremonese può aggredire sia in avanti che nella propria metà campo, abbassandosi per proteggere la difesa
ANSA
10 di 12 Cosa deve fare la Juve? Dovrà innanzitutto vincere i duelli individuali che si vengono a creare in questo tipo di partite. Per superare un undici organizzato come quella di Alvini servirà anche cercare di sfruttare i punti deboli della Cremonese, a cominciare dalle difficoltà evidenziate finora negli scivolamenti difensivi. Palleggiare nella metà campo offensiva potrebbe far saltare i meccanismi difensivi dei lombardi, così come cercare di costringere i padroni di casa a difendere dentro la propria area di rigore, dove la qualità degli avanti bianconeri potrebbe fare la differenza
ANSA
11 di 12 Il tutto facendo attenzione alle transizioni che la Cremonese potrebbe imbastire sfruttando la velocità e la verticalità dei suoi attaccanti, come i già citati Okerere e Dessers e anche Felix Afena-Gyan.
12 di 12 La variabile Buonaiuto: è l'elemento in grado di sparigliare le carte in tavola, il 10 della Cremonese è in grado di creare superiorità numerica grazie al dribbling, andando a lavorare sul lato forte, cioè quello dove si trova la palla

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