Morata cresce nella ripresa, De Ligt-Chiellini errori fatali (di Antonino Milone)
Paga soprattutto l'avvio di ripresa choccante della Juventus, con i giocatori del Bologna che sbucano ovunque fi no al gol di Arnautovic.
Morbido su Dijks, assente su Arnautovic che lo tratta come un palo della luce. Dirottato a sinistra, lentamente scompare
Ad Arnautovic lascia praticamente nulla fino al gol dell'austriaco, quando non intercetta l'assist di Soriano. Centra Skorupski di testa, poi esce per un problema di stomaco.
Partecipa al festival delle occasioni perse nel recupero, ma non era semplice
Chiusure puntuali - una, bella, su Dijks - mentre Svanberg testa la sua resistenza ai contatti: prova superata, giallo per lo svedese. Tiene però Arnautovic in gioco sullo 0-1
In avvio il Bologna attacca sul suo lato, lui si difende bene. Leggermente più propositivo nel secondo tempo, quando dipinge il cross bucato da Morata e accarezzato male da Rabiot.
Non era al top, ma con lui in campo l'aria frizza di più.
Più mezz'ala che attaccante di sostegno dalla trequarti in su, respira poco finché non torna a scorribandare sull'out destro e Arnautovic lo butta giù. Altra partita di lì in poi, difatti nel secondo tempo disegna cross preziosi. Prende inspiegabilmente la traversa nell'occasione del rigore/non rigore su Morata.
Lì in mezzo capisce movimenti e spazi, come quando stende la falcata e inventa un diagonale che atterrisce Skorupski. A bilancio anche una chiusura su Svanberg e un palo interno colpito di testa.
Buone chiusure nel primo tempo, ma quel gol mancato a porta vuota nel secondo tempo, ancora oggi, non trova spiegazioni. L'arbitro Sacchi gli risparmia un cartellino (Soriano, nel caso, può spiegare) che gli avrebbe fatto saltare il Sassuolo.
Il primo brivido lo regala al contrario: appoggio sbagliato e palla persa dove non si deve. Sul taccuino una punizione larga come a Cagliari e un'altra buttata via da posizione complicata.
Accende il finale provando a distillare ordine nel caos.
La capocciata vincente nel recupero è il giustissimo premio a uno dei pochi juventini costantemente sul pezzo. Testa, gambe e cuore: è meritato il gol dell'1-1 in coda a una prestazione di fatica, a caccia di palloni troppo sporchi e che lo tengono lontano dall'area.
Qualche cross dalla sinistra e un paio di punizioni da mattonelle interessanti in un primo tempo grigio. Nella ripresa, con l'uscita di Dybala, sta più vicino a Vlahovic e prende la partita di petto: merito suo la punizione per fallo di Soumaoro, sua la rovesciata-cross che innesca Vlahovic.
Sarà l'emozione per la maglia speciale dei suoi, ma lo zero nella casella dei tiri in porta nel primo tempo è qualcosa di poco tollerabile. Juve a marce bassissime in avvio di ripresa, quindi una reazione più di cuore che di cervello nel finale in 11 contro 9.