Grida vendetta quel passaggino impreciso per Rugani con annesso patatrac e rigore per il Bologna. Evita il bis deviando un tiro di Krafth sul palo con una reattività notevole.
Non s'accorge del passaggio corto di Buffon e commette un fall( ett)o su Crisetig. Sbadato, pure lui.
Gli errori in appoggio sono condizionati dal ruolo inusuale in cui Allegrilo schiera.
L'ingresso di Douglas Costa vivacizza anche il colombiano: suo il cross che origina il pari juventino. Ammonito, salterà Roma-Juve.
Entra e conserva lo scudetto.
E' lui ad “alitare” su De Maio che si concede un'autorete di rara precisione, è lui a sigillare lo scudetto riscrivendo il record di gol segnati in una stagione (9).
Ritrova la luce della titolarità e subito apre il compasso per innescare Higuain. Poi si lascia trascinare nel gorgo di centrocampo e lì affondam, senza mai riuscire a cambiare ritmo alle azioni bianconere.
Più avanzato o sulle sue, comunque incide poco: giusto il cambio.
Gli bastano tre cross (compreso quello fortissimo e decisivo per Khedira), una sgommata - con tiro parato da Mirante - e un assist a Dybala per ribaltare la sfida e far vincere la Juventus.
Di testa sfiora un gol che lo risolleverebbe in una stagione vissuta su frequenze medio- basse.
Un tempo da “Dybalino”, un altro da “Dybala vero”. Scarta il regalino di Douglas Costa e il 3-1, con 26° gol personale in stagione, è storia.
Mai fermo, sempre a caccia di spazi: è un Pipita più completo e anche se non segna può bastare visto che di colleghi abili in zona gol ne spuntano comunque.
Con l’inserimento di Douglas Costa è un'altra Juventus: Max lo sapeva già, ma da ieri ne è ancora più convinto.