La Redazione giovedì 19 ottobre 2017, 17:00
Numeri, statistiche, curiosità, aneddoti. Dalla Dinamo Zagabria alla maglia bianconera: una storia di forza e sacrificio
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In 80 presenze con la maglia della Croazia ha siglato 30 reti. Nel 2012, durante gli Europei, si è reso protagonista dell’1-1 nel match contro l’Italia battendo Buffon e rispondendo alla punizione di Pirlo.
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In 80 presenze con la maglia della Croazia ha siglato 30 reti. Nel 2012, durante gli Europei, si è reso protagonista dell’1-1 nel match contro l’Italia battendo Buffon e rispondendo alla punizione di Pirlo.
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Il nuovo ct della Croazia, Zlatko Dalic, ha detto di lui: «È un guerriero, ne vorrei 11 al mio fianco. Vuole giocare sempre e dà tutto se stesso».
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La Dinamo Zagabria è il club che lo lancia nel grande calcio: tre stagioni, 128 presenze e 63 gol.
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Nel 2010 si trasferisce in Germania, al Wolfsburg, per un cifra vicina agli 8 milioni di euro. Troverà Edin Dzeko. Felix Magath, il suo allenatore dell’epoca: «Potrebbe giocare due partite consecutive senza fermarsi nemmeno per un minuto»
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Nel 2010 si trasferisce in Germania, al Wolfsburg, per un cifra vicina agli 8 milioni di euro. Troverà Edin Dzeko. Felix Magath, il suo allenatore dell’epoca: «Potrebbe giocare due partite consecutive senza fermarsi nemmeno per un minuto»
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Nel 2010 si trasferisce in Germania, al Wolfsburg, per un cifra vicina agli 8 milioni di euro. Troverà Edin Dzeko. Felix Magath, il suo allenatore dell’epoca: «Potrebbe giocare due partite consecutive senza fermarsi nemmeno per un minuto»
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Il suo idolo, da bambino, era Ronaldo. Il Fenomeno
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Nel 2012, dopo aver conquistato il titolo di capocannoniere agli Europei, va al Bayern Monaco. «Già ai tempi dei bavaresi – disse Luca Toni – mi piaceva molto perché, oltre a far gol, aiutava la squadra. Non sarà bellissimo da vedere ma poi, alla fine, tra gol, assist e il mazzo che si fa per i compagni, lui lavora più di tutti. È un centravanti d’area, uno che si sente e che, quando la squadra va in difficoltà, sa pure come aiutarla»
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Nel 2012, dopo aver conquistato il titolo di capocannoniere agli Europei, va al Bayern Monaco. «Già ai tempi dei bavaresi – disse Luca Toni – mi piaceva molto perché, oltre a far gol, aiutava la squadra. Non sarà bellissimo da vedere ma poi, alla fine, tra gol, assist e il mazzo che si fa per i compagni, lui lavora più di tutti. È un centravanti d’area, uno che si sente e che, quando la squadra va in difficoltà, sa pure come aiutarla»
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Due anni con la maglia del Bayern Monaco: 48 gol in 88 partite, due titoli di Bundesliga, due Coppe di Germania, una Supercoppa di Germania, una Champions, una Supercoppa europea e un Mondiale per club
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Due anni con la maglia del Bayern Monaco: 48 gol in 88 partite, due titoli di Bundesliga, due Coppe di Germania, una Supercoppa di Germania, una Champions, una Supercoppa europea e un Mondiale per club
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10 aprile 2013. Mandzukic va a segno nel ritorno dei quarti di Champions contro la Juventus. Decidono lui e Pizarro: il gol arriva con un colpo di testa dopo la parata di Buffon su Javi Martinez
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10 aprile 2013. Mandzukic va a segno nel ritorno dei quarti di Champions contro la Juventus. Decidono lui e Pizarro: il gol arriva con un colpo di testa dopo la parata di Buffon su Javi Martinez
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10 aprile 2013. Mandzukic va a segno nel ritorno dei quarti di Champions contro la Juventus. Decidono lui e Pizarro: il gol arriva con un colpo di testa dopo la parata di Buffon su Javi Martinez
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«Questo è il mio modo di giocare, ho sempre fatto così: adoro il contatto fisico, fare pressing, aiutare i compagni. È una cosa che faccio da quando ero giovane ed è grazie a questo atteggiamento che ho avuto successo nella mia carriera»
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L’arrivo di Lewandowski, al Bayern, cambia le carte in tavola. Mandzukic non è più imprescindibile e così si trasferisce in Spagna, all’Atletico Madrid. Sostituisce Diego Costa, disputa una sola annata e mette a segno 20 reti tra campionato e coppe
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L’arrivo di Lewandowski, al Bayern, cambia le carte in tavola. Mandzukic non è più imprescindibile e così si trasferisce in Spagna, all’Atletico Madrid. Sostituisce Diego Costa, disputa una sola annata e mette a segno 20 reti tra campionato e coppe
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Ha scelto il calcio grazie al papà: «Era un bravo stopper, lui mi portava agli allenamenti e io mi sono innamorato di questo sport»
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Ha scelto il calcio grazie al papà: «Era un bravo stopper, lui mi portava agli allenamenti e io mi sono innamorato di questo sport»
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«Quello che affascina di Mandzukic è questa continuità assurda nell'esserci dentro la partita, è assurda, cioè, non è croato, noi non siamo così. Tedesco? Peggio, come gli inglesi, quelli pazzi che rincorrono tutti. Però poi ha la logica e l'esperienza calcistica di trovarsi dove si deve trovare» (Zvonimir Boban)
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«Quello che affascina di Mandzukic è questa continuità assurda nell'esserci dentro la partita, è assurda, cioè, non è croato, noi non siamo così. Tedesco? Peggio, come gli inglesi, quelli pazzi che rincorrono tutti. Però poi ha la logica e l'esperienza calcistica di trovarsi dove si deve trovare» (Zvonimir Boban)
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Il 26 novembre del 2014 ha realizzato una straordinaria tripletta in Atletico Madrid-Olympiacos (38', 62' e 65')
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L'estate del 2014 è quella del trasferimento a Torino: Mandzukic diventa sin da subito l'idolo dei tifosi della Juventus
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«È un gorillone aggressivo, di quelli che non cadono mai, con le mosche sotto il naso». (Gigi Buffon)
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28 gol in 97 partite. Oggi è inamovibile nel ruolo di esterno di sinistra: forza, gioco aereo e inserimenti. «Siamo belve vincenti» dirà della sua squadra
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