La Redazione lunedì 12 dicembre 2016, 09:25
I voti ai vincitori della sfida con il Torino
ANSA
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BUFFON 6.5 La cosa più strana del derby è che, nonostante l’ottima prestazione del Torino, non si registrano paratone e neppure parate di un certo spessore. Un paio di uscite di grande tempismo e la solita sicurezza nel gestire le fasi caldi della gara. Incolpevole sul gol di Belotti, più (gravi) responsabilità sui baffi, ma è un’altra storia.
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LICHTSTEINER 6 Solido, anche se Belotti lo uccella in occasione del primo gol. Per il resto compie il consueto e spaventoso numero di chilometri sulla fascia, dotato di vagone ristorante potrebbe riciclarsi come Frecciarossa.
Marco Canoniero
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RUGANI 7 Resta freddo nel derby più caldo del decennio. Belotti è un demonio e lui compie un parziale esorcismo, rispondendo colpo su colpo, ancata su ancata, spallata su spallata. E’ una prova di maturità: un’altra nel suo continuo percorso di crescita.
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CHIELLINI 6.5 La saggezza di chi ha già vissuto troppi derby per non conoscerne ogni trappola: si muove in campo come le guide nella jungla, gli mancano il panama e il machete. Lo spirito di Pirlo, inoltre, si impossessa del suo piede sinistro per innescare il 2-1 di Higuain con un lancio da 40 metri.
MANUELA VIGANTI
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ALEX SANDRO 6.5 Bisogna mettersi d’accordo su cosa si pretende da lui: in fase offensiva è ancora una volta micidiale, applicando velocità e forza alla partita; in fase difensiva non commette particolari errori, ma non può essere un caso se il Torino sfonda più facilmente dalla sua parte (da dove nasce il gol di Belotti, per esempio).
LaPresse
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KHEDIRA 6 Si propone tanto e ovunque, manca di precisione nell’ultimo passaggio o nel tiro. E’ un perno importante del gioco bianconero, ma questa volta gira spesso a margine del gioco, utile ma non fondamentale come altre volte.
Marco Canoniero
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MARCHISIO 6.5 Scherma la difesa, aggredisce gli avversari, ruba palloni, attacca inserendosi aggressivo (ma poco preciso). Prestazione da derby. Con lui in campo tutto sembra più logico e fluido.
LaPresse
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STURARO 6 Lotta con spirito consono al pomeriggio, ma qualche volte dà l’impressione di non essere all’altezza tecnica dei suoi compagni. Nel complesso non fa mai mancare la sua ringhiante presenza nei momenti difficili della partita: quando il Torino preme, lui c’è.
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LEMINA (22’ st) 6.5: entra subito in partita e aggiunge corsa e lucidità per il finale.
LaPresse
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CUADRADO 7 Spacca la difesa del Torino con la sua imprevedibilità, fa partire l’azione dell’1-1 e continua a muoversi come un folletto sul fronte offensivo confondendo chi lo deve seguire e aprendo, quindi, spazi per i compagni. Usato nel modo giusto può essere letale
ANSA
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PJANIC (36’ st) 6.5: entra, piazza un paio di colpi di classe, segna. Nel tempo di un caffè al bar.
ANSA
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HIGUAIN 8 Segna il primo gol al 28’ e fino a quel momento ha toccato 6 palloni: un killer che non spreca pallottole. E il secondo gol è un altro gioiello di centravantitudine per il modo con cui difende il pallone con il bacino e calcola i tempi della girata per fulminare Hart. Consacra la sua nuova vita juventina nel derby e lancia una nuova sfida a chi lo definisce: grasso, fuori forma, poco integrato e triste.
ANSA
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All.ALLEGRI 7 Vince la partita con le sostituzioni di cui poi non si vuole prendere meriti. Effettivamente è più facile cambiare la partita potendo buttare dentro Dybala e Pjanic, ma è la gestione della partita da parte della Juventus, calma e sicura quando il Torino scatena la sua foga agonistica, che riflette tutto l’Allegri pensiero. Questo derby lo ha vinto anche lui, al di là delle sostituzioni.
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