Barzagli non sbaglia un colpo in Champions League contro la Dinamo Zagabria. Pjaca entra e sfiora il gol
Serata di relax a Zagabria. Attento e sicuro nelle uscite.
Inappuntabile e pulito negli interventi, le rare volte in cui la Dinamo fa capolino in avanti lui c'è. E per i croati sono dolori.
Il suo ingresso è salutato da una standing ovation del Maksimir. Va subito vicino al gol, lo vuoe fortemente. Sarà per la prossima. Il talento è cristallino.
Una presenza determinante, perché le sue abilità nel lancio lungo e nella verticalizzazione possono fare la differenza. Succede a Zagabria, quando un suo appoggio in profondità, grazie al pasticcio difensivo, finisce per innescare Pjanic.
Roccioso, a volte ruvido. Prova convincente e utile per l'autostima.
Spinge molto ed è quasi sempre oltre la linea del centrocampo, però non riesce a incidere con l'abituale efficacia. La sua punizione, deviata da Schildenfeld, finisce in porta per il tocco del portiere, ma il gol è tutto del brasiliano.
Cerca gli inserimenti andando a colpire dove la Dinamo Zagabria si rivela più debole, ovvero tra le linee di centrocampo e di difesa. Nel secondo tempo arretra come mediano.
A volte poco coinvolto nella costruzione dell'azione, presidia con autorevolezza il territorio. Ma alla prima occasione prova a liberare il sinistro dai 25 metri. Il Profeta si fa sentire maggiormente quando deve tamponare in fase di non possesso: proprio questa sua qualità di equilibratore tattico è preziosa per Allegri.
Forse un po' condizionato in avvio da un duro colpo subito, sblocca la partita con un gol facile facile, cortese omaggio della retroguardia croata. Poi chiude il conto con il lancio perfetto che Higuain trasforma in oro. Ha un problema alla caviglia e Allegri per precauzione, visto anche il risultato acquisito, lo sostituisce.
Si piazza da mezzala atipica, con lo spostamento conseguente di Khedira a sinistra. Prestazione che dà fiducia.
La catena juventina di sinistra funziona in maniera efficace.
Si sblocca a Zagabria: il primo sigillo stagionale non è un gol qualunque. Un missile da fuori area, un sinistro all'incrocio. Non era una partita facile per lui: raddoppiato sistematicamente, ormai gli avversari lo conoscono e gli mettono la museruola. Ma si gode la tanto attesa rete e festeggia abbracciando Lemina che aveva pronosticato il timbro della Joya in Champions.
Solito killer d'area di rigore. Alla prima occasione utile trafigge Semper con una giocata da centravanti di livello mondiale: stop a seguire e sinistro chirurgico dopo essersi liberato del marcatore con il movimento giusto, il suo marchio di fabbrica. Un fuoriclasse che deve esserci sempre, lo dimostra il campo. Mandzukic (26' st) ng.
La traversa della Dinamo subito dopo il vantaggio lo manda su tutte le furie. Aveva chiesto esplicitamente alla squadra di portare a casa i tre punti: missione riuscita. Nella ripresa ha il tempo di provare anche in partita il 4-2-3-1 con Cuadrado, Dybala e Pjaca alle spalle di Higuain e la coppia Khedira-Hernanes in mediana.