I voti ai bianconeri di Guido Vaciago dopo l'amichevole vinta a Londra con il West Ham: Pjanic raffinato costruttore
Non ha particolari colpe sul primo gol di Carroll (sul quale, anzi, si oppone reattivamente una prima volta) e passa 45’ di relativa tranquillità con un paio di uscite a tempo e un palo a salvarlo dal tiro di Valencia. Resta la solita impressione di sicurezza anche all’inizio della sua sedicesima stagione juventina. Neto (1’ st) 6
Incantevole. Pennella cross, traversoni e affini con leggerezza e ispirazione da autentico artista del pallone e presidia la fascia destra con lo spessore del campione internazionale. E’ vero, i ritmi erano tipici da amichevole estiva, tuttavia lui dà l’impressione di poter essere devastante anche in infradito. Untersee (14’ st) 6
Carroll gli dà una svegliata sovrastandolo in occasione del primo gol (ma attenzione alle responsabilità di Alex Sandro). Un peccato perché fin lì era stato preciso e diligente, così come dopo non ne rimane particolarmente condizionato. Il processo di crescita continua, ma lezioni come quella di ieri devono essere messe a frutto. Chiellini (14’ st) 6 Si sente subito il peso specifico maggiore
Distratto quando Carroll gli sfugge, scivolandogli due metri più avanti per andare a segnare il 2-2. Sbavatura grave per quello che provoca: il resto della partita è invece all’altezza del nome e delle aspettative, considerato il momento della stagione. Barzagli (14’ st) 6
Lo scintillare di Dani Alves sull’altra fascia ne offusca leggermente la comunque tenace prestazione. Chiude in modo goffo la diagonale in occasione del primo gol di Carroll, sforna qualche cross in meno del previsto. Ma tutto è ampiamente giustificato dalla condizione atletica e dal lavoro svolto finora. Kastanos (42’ st) ng
Prestazione matura, con molta sostanza e pochi ricami formali che l’anno scorso appesantivano il giudizio su di lui. La Juventus non vorrebbe venderlo nonostante le moltissime richieste e lui dimostra sul campo il perché. Uno come lui in panchina è una garanzia. Marrone (34’ st) 6 Che bello il lancio per Zaza che segna il 3-2. Sarebbe un giovane cresciuto nel club: proprio sicuri che debba andare via?
Davanti alla difesa è esattamente nel cuore del gioco e si vede da come lo costruisce con tecnica raffinata e precisione millimetrica delle quali godono soprattutto Dybala e Dani Alves. Certo, non è lo schermo protettivo in cui si è trasformato Marchisio nell’ultima stagione e questo a lungo andare si sente. Insomma, Pjanic davanti alla difesa sembra sostenibile soltanto con un mediano di grande sostanza difensiva a un fianco e con l’indispensabile saggezza calcistica di Khedira dall’altra parte. Macek (34’ st) ng
Di fatto una partita spesa per gridare al mondo: ci sono anche io! E nella confusione generale qualche volta si riesce anche a sentire il suo messaggio. Hernanes (23’ st) 5.5 Entra quando le sostituzioni stravolgono la partita, ma lui non mette ordine
Trequartista poco ispirato, ma va detto che la squadra fatica a trovare le misure nella manovra offensiva e lui finisce spesso in mezzo all’ingorgo.
Agonisticamente incarognito come sempre, pare più lucido rispetto allo scorso anno nel gestire la sua grinta e raccoglie meritata gloria con il gol della vittoria
Implacabile e già in forma. Risplende della aumentata luce tecnica della squadra nella quale può specchiare il suo talento in modo ancora più efficace. La determinazione con cui conclude l’azione del primo gol è la sintesi del suo calcio: bello e cattivo
Dribblomane quanto lo può essere un ventunenne determinato a impressionare tutti nella mezzora a sua disposizione, ma la stoffa è di quelle buone
SuperMario c’è. Con qualche giorno in più di allenamenti rispetto a Higuain riesce a segnare, a far segnare, a dare una mano alla difesa e, probabilmente, ad aiutare i magazzinieri a caricare il pullman. Una certezza in tutti i sensi
Fuori forma e un po’ appesantito, mostra sprazzi da bomber. Deve solo trovare la condizione