Il difensore è preso di mira, ma se la cava bene. Alex Sandro luci e ombre. Solito super Barzagli (voti di Fabio Riva)
Banale, ripetitivo... Nel senso che ci mette la solita intelligenza tattica, la solita personalità, la solita bravura nell’uno contro uno. Ecco perché, se possono, i granata, gli girano al largo.
Sente il derby e si vede. Più nervoso e meno lucido rispetto agli standard. Patisce soprattutto Maxi Lopez. Ammonito per proteste, salterà l’Empoli.
Gli attaccanti granata lo puntano: tendenzialmente Immobile, che agisce da quelle parti, ma anche Belotti. L’ex empolese gradualmente prende le misure e tiene botta, si concede pure un salvataggio sulla linea.
Spina nel fianco quando parte in velocità duettando con Khedira, a volte esagera perdendo palla e facendo correre rischi inutili. Quando Allegri parla di lettura sbagliata dei momenti, si riferisce proprio a queste alzate d’ingegno.
Al 42’ dinnanzi a lui la difesa granata (nelle persone di
Moretti, Glik, Maksimovic) si scansa. Il tedesco, sempre più propenso agli inserimenti da che è alla Juve, non fa complimenti e s’invola verso la porta tagliente come un grissino nel tonno. Al 43’ si becca un rosso senza precedenti per proteste.
Approccio timiduccio alla partita e più ancora al ruolo, delicato, che gli tocca. Regista molto occulto, che partecipa poco all’azione e quasi mai azzarda aperture o verticalizzazioni. Ci mette comunque sostanza nei contrasti e brio.
Pogboom al 33’: punizione a giro da 28 metri che beffa Padelli. Decisivo anche nella ripresa, quando “scherza”Maksimovic per poi servire a Morata la palla (e che palla!) del 3-1. Sempre sua la punizione da cui nasce il 4-1. Nel finale gigioneggia irritando Allegri, ma che gli vuoi dire dopo una prova così?
A sportellate con Peres, che spesso lo costringe a rinculare. Quando parte, però, son dolori per il versante mancino dei granata: il brasiliano è un ricettacolo di falli, anche da ammonizione. Pecca grave, però, il fallo su Bruno Peres ad inizio ripresa (subisce l’attacco alle spalle e prova a rimediare come può): penalty.
Giostra tra metà campo e trequarti, in cerca di palloni giocabili. Quando ne trova, è spettacolo puro: al 17’ ne salta 4 in velocità, ma si impapocchia sul più bello. Cambio inevitabile per un fastidio al flessore.
Continua a dimostrarsi uno degli uomini più in forma della Juventus, nello specifico lo fa al 18’ st firmando un 3-1 da applausi. Il bis al 32’, di rapina. Quasi tripletta, ma al 45’ st il pallonetto su Padelli non gli riesce per poco.
Partita di sacrificio e sbattimenti. Di occasioni propizie ne ha poche, allora decide di mettersi al servizio altrui innescando, ad esempio, con un contrasto vinto, l’azione del gol di Khedira. Zaza (40’ st) ng
Buona l’impostazione della partita (senza invenzioni clamorose, ma è giusto così vista la superiorità tecnica rispetto agli avversari); buona la gestione dei cambi. Ottima le gestione delle menti: la batosta di Monaco è solo un ricordo.