Khedira monumento all’essenzialità, Asamoah concreto, Mandzukic generoso. Tutti i voti dei bianconeri dopo la vittoria a Udine (di Guido Vaciago)
Una parata, un piccolo gioiello (punizione di Lodi): quanto basta a timbrare la decima vittoria (come da lui richiesto a Sassuolo), restando imbattuto.
Qualche balbettìo iniziale, poi in sicurezza, ma la partita delle punte friulane finisce presto.
Lucido come sempre, pronto a tamponare sbavature altrui in una partita facile facile.
Una svirgolata maidiregollesca all’inizio, ruvidità assortite e qualche fuga in avanti non sempre azzeccata, ma nel complesso non ci sono errori che condizionano il match. Caceres (12’ st) 6 Vigila sulla partita agonizzante.
Edenilson passa una volta sola negli oltre 90 minuti, lui invece scorazza libero nella metà campo udinese, non sempre tuttavia infilando il cross giusto. Padoin (35’ st) ng
Il gol, segnato grazie alla puntualità di chi è sempre al posto giusto, è paradossalmente marginale nel giudizio della prestazione, al solito meraviglioso sfoggio di essenzialità nello smistare palloni, efficacia nel riconquistarli, rapidità nello spostarsi dove c’è un compagno che necessità di aiuto.
Supervisiona la tessitura del gioco bianconero, un lavoro la cui importanza è inversamente proporzionale alla visibilità che gli garantisce, ma quando c’è lui in mezzo, tutto gira come dovrebbe girare.
Asfalta Widmer riducendo lo svizzero in una scorrevole autostrada e poi si libra su tutto il fronte offensivo, fornendo sponde o concludendo a rete, come in occasione del meraviglioso gol con un tiro a giro degno di un altro Alex juventino.
Si prende il fallo del rigore, si fa trovare sempre pronto, ringhia su tutto il fronte. Utile anche senza segnare.
L’approccio alla partita è decisamente un capolavoro. Pogba in panchina un lusso indicativo del livello del gruppo. Giornata perfetta.