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Pagelle Juventus: un Alex Sandro da Champions

Gran finale del brasiliano: merita più spazio. Pogba decolla nella ripresa. Mandzukic giù. Tutti i voti dei bianconeri contro il Milan

LaPresse
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BUFFON 7
Vent'anni dopo aver debuttato fra i grandi fermando da solo il Milan di Capello, stavolta riserva l'intervento da prima pagina per i minuti finali contro i rossoneri: Cerci non riesce ancora a crederci. In una serata gelida e avara di emozioni, agguanta Scirea (552ª presenza con la maglia della Juventus). Può bastare così
Federico Tardito/Ag. Aldo Livera
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LICHTSTEINER 6.5
Rimedia a un pasticcio di Dybala frenando una ripartenza rossonera. Il 3-5-2 bianconero del secondo tempo lo obbliga ad avanzare. E siccome lì a destra è l'unico in grado di giocare, meglio tenerselo stretto.
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BARZAGLI 6.5
La roccia non si lascia irretire dai movimenti di un Niang mai così fumoso. Rischia solo quando Kucka lo anticipa nel cuore dell'area juventina. Bacca gli sbatte contro e ci resta maluccio.
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CHIELLINI 6
Il goleador colombiano del Milan è cliente scomodo per chiunque: gli nasconde il pallone, ma in soldoni il centrale se la cava, evitando entrate da cartellino, non un liscio da brividi mal sfruttato dai rossoneri.
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EVRA 5.5
Cerci gli va via in un paio di occasioni e il bianconero appare stranamente frenato. Tenta invano l'uno-due con Pogba e anche al cross non incide. Poi la caviglia sinistra prende una botta, si gonfia e amen: la sua presenza contro il Manchester City non è così certa. Alex Sandro (29' pt) 7 Per le aspettative, e magari pure per quanto è stato pagato, dovrebbe spaccare il mondo. Sul taccuino rimane un destro a rientrare che avrebbe meritato un destino migliore, ma soprattutto l'assist a Dybala, oltre a uno spettacolare finale di gara. Chi l'ha detto che non possa fare il titolare?
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STURARO 5.5
Riemerge dal mucchio dei dimenticati in panca dopo il flop con il Sassuolo. Un paio di inserimenti non lo premiano, allora si trasforma in crossatore aggiunto sulla destra: palloni buttati nella tonnara, le punte sono altrove. Gioca in una posizione un po' più avanzata del solito: ma la creatività non è mai stato il suo pane.
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MARCHISIO 6
Sull'onda del Principino in versione azzurra, prova a costruire gioco malgrado i compagni non lo assecondino nei loro affannosi movimenti senza palla. Ci prova inutilmente con un sinistro velleitario da fuori area: l'impressione, sempre più concreta, è che gli manchino assistenti adeguati. Se non c’è Khedira...
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Federico Tardito/Ag. Aldo Livera
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HERNANES 4
Diciotto giorni dopo l'espulsione di Moenchengladbach, il Profeta riappare dinanzi ai comuni mortali. Dovrebbe essere tirato a lucido nelle ultime due settimane a Vinovo: non lo è, visto che Montolivo in chiusura e Kucka negli anticipi lo sovrastano. Col sinistro disturba la quiete di Donnarumma; col destro su punizione, complice una deviazione di Bonaventura, fa più paura. Ma è un fuoco di paglia. E lo penalizza pure il terreno scivoloso: si consiglia di cambiare sciolina. Esce (anche) per un fastidio muscolare. Bonucci (1' st) 6 Rischia subito la frittata da rigore su Bonaventura, ma il gioco era già fermo per un fall(ett)o fischiato a Niang. Con l'esperienza che ha, si riprende in un attimo.
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MANDZUKIC 5.5
Si fa sentire nel duello a suon di sportellate con Alex. Però non trova mai il pertugio giusto: colpa, soprattutto, di assist puliti che non gli arrivano mai. E quando succede, prende più l'erba che il pallone.
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DYBALA 7.5
L'ultimo arrivato dalle Nazionali si districa nella ragnatela rossonera. Unico nel provare a cambiare passo, sguscia nel ventre avversario anche spostandosi da una fascia all'altra. E' un corpo estraneo in una squadra priva di gioco e il settimo gol stagionale è il coronamento di una serata da ricordare. Si prega di custodire gelosamente quel piedino sinistro, fatato come pochi. Morata (36' st) ng.
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ALL. ALLEGRI 5.5
Porta a casa la terza vittoria di fila in campionato, ma quanti dubbi lascia la sua lettura della partita. Esclude Cuadrado dalla battaglia e torna all'amato 4-3-1-2 con una formazione inedita, condizionata da infortuni ed esigenze di turnover. Non gli gira bene allorché perde subito Evra, però puntare su Hernanes è atto da masochismo puro. Con Bonucci nella ripresa passa al 3-5-2 che scatena le ali e libera la fantasia di Pogba. D'ora in poi, a cominciare da mercoledì, nella fondamentale sfida di Champions contro il Manchester City, sarebbe il caso di insistere su un unico sistema di gioco. Perché non è un peccato cambiare le proprie convinzioni se un trequartista vero, in rosa, non ce l'hai.

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