La Redazione domenica 1 novembre 2015, 10:11
Padoin ordinato, Morata si sacrifica ma fatica. Dybala sempre partecipe, Marchisio lucido. I voti di Tuttosport ai bianconeri scesi in campo ieri contro il Torino (di Guido Vaciago)
Federico Tardito/Ag. Aldo Livera
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BUFFON 6.5. Gli si potrebbe imputare qualche responsabilità sul gol di Bovo, il cui tiro - tuttavia - non vede partire. Miracoloso su Glik qualche minuto dopo. Sicuro nel resto della gara. Escluso dal Pallone d'Oro ci prova con l'Oscar sfoggiando un paio di espressione da Jack Nicholson dopo i gol della Juve: luccicante (nel senso di Shining).
LaPresse
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PADOIN 6. Nella norma padoiniana di rendimento: ordinato, non fatica esageratamente nel duello con Molinaro, non esattamente una sfida sfavillante qualità, ma di sana concretezza.
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BARZAGLI 6.5. Concentrato e presente. Non è una partita in cui è messo particolarmente sotto pressione, lucido nella gestione dei contropiede del Toro.
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BONUCCI 6.5. Nessun errore in difesa, imposta meno del solito, colpisce una clamorosa traversa nei minuti finali, quando è uno dei più coraggiosi trascinatori bianconeri. Stavolta mette più spirito che anticipi difensivi.
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EVRA 6. Annulla Bruno Peres che da eroico goleador dell'anno scorso si trasforma in anonima comparsa. Meno efficace in fase offensiva, dove potrebbe cercare maggiormente la sovrapposizione a Morata o consentirgli di andare in mezzo.
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KHEDIRA ng. Il polpaccio tira dopo otto minuti. Cuadrado (10' pt) 7 Il passaggio del gol di Pogba è l'unica invenzione che funziona (e che pesa) in tutta la partita che il colombiano passa - tipo scienziato pazzo - a costruire aggeggi calcistici curiosi, a volte perfino divertenti, ma o completamente inutili o non funzionanti. Dopo una partita sostanzialmente decorativa, però, indovina la scivolata che decide il derby al 93' e si ritaglia una pagina di storia.
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MARCHISIO 6. Dispensa buon senso calcistico indipendentemente dalla posizione in campo. Efficentissimo in fase difensiva, dove il suo contribuito è puntuale e concreto. Manca di precisione quando gli capita di poter incidere in attacco.
LaPresse/Spada
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HERNANES 6. Dieci minuti da trequartista (ma per il numero di azioni e palloni giocati poteva essere anche portiere o qualsiasi altro ruolo), il resto da regista, nel cuore del centrocampo bianconero che con lui pulsa bradicardico. Qualche tiro da fuori macchia il suo ruolino, altrimenti intonso di degni spunti di cronaca.
EZIO TASSONE - PEGASONEWSPORT
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MORATA 5.5. Assai sacrificato come esterno, finisce spesso a fare il terzino. Si sbatte tignoso, ma in fase offensiva combina pochissimo: dovrebbe essere al centro dell'area, troppe volte ne è fuori, non necessariamente per colpa sua. Mandzukic (33' st) 5.5 Aggiunge peso. Nient'altro.
LaPresse
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DYBALA 6.5. Prova a caricarsi la squadra sulle spalle, evidentemente non ancora sufficientemente robuste per riuscirci con agilità. Ma va premiato l'essere sempre presente nel gioco, partecipe in ogni azione, sempre con la smaniosa determinazione di combinare qualcosa. Si perde un po' nell'eccesso di dribbling e gli manca precisione nel tiro, ma per tutta la parte centrale della gara è l'unico che dà l'impressione di poterla cambiare con un'invenzione. Alex Sandro (42' st) 6.5 La sua prestazione ha la densità di una città indiana: entra e in una 6 minuti piazza il cross del gol che decide il derby.
Marco Canoniero
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ALL. ALLEGRI 6. La squadra ha ritrovato lo spirito. Il gioco non ancora. Per lunghi tratti della ripresa la Juventus non trova le linee di gioco dove far scorrere l'indubbia qualità dei singoli. Certo, vittorie come queste aiutano a costruire più dei pareggi e le sconfitte, ma non sempre può esserci il gol al 93' a salvare la baracca.
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