Voti e giudizi della finale di Supercoppa Italiana, vinta dai nerazzurri per 1-0: Lobotka è ovunque, Thuram insufficiente (di Federico Masini)
Intraprendente in uscita, determinante a fine gara su due mischie. Sul gol può nulla.
Da “braccetto” si trova spesso nelle zone di Martinez e lo frena. Ma è lui, una volta passato quinto a destra, in ritardo sul gol del “Toro”.
Gara di grande attenzione, chiude (quasi) tutti i varchi.
Solido, a volte deve concedere il passo a Thuram, ma dietro è attento.
Eroe con la Fiorentina, oggi diventerà un giocatore del Monza. Ma Mazzarri, per rimpiazzare l’acciaccato Mario Rui, lo butta dentro, addirittura da quinto a destro. Si applica bene su Dimarco. Ammonito a inizio ripresa, viene sostituito.
Entra arcigno in marcatura.
Ovunque. Quando l’Inter attacca e supera la prima linea di pressing, va su Calhanoglu; in fase offensiva, solita sapiente regia.
Si trova spesso sulle zolle di Barella, lo perde spesso. Raspadori (29’ st) ng
Duello a suon di km con Darmian: bene dietro, si nota poco avanti.
Porta verve.
Va in prima battuta su Calhanoglu. Primo tempo di grande sacrificio, davanti si nota poco.
Un tentativo a sorpresa da trequarti, di poco alto.
Più accentrato come Politano, il meglio lo dà quando sprinta a sinistra, anche se al 41’ non riesce a superare De Vrij. A inizio ripresa ci prova da fuori, Sommer c’è.
Fa legna.
Cercato spesso con palloni alti, ne prende pochi. Nella ripresa il patatrac: prima ammonito per una trattenuta su Calhanoglu che blocca una ripartenza, quindi l’entrata ruvida su Acerbi a metà campo per il secondo giallo. Da ammonito, doveva evitare.
Il Napoli interpreta bene la gara che cambia inevitabilmente dopo l'espulsione. Ma le due partite in Arabia rappresentano un nuovo avvio.
Primo tempo senza parate, entra in scena nel secondo tempo e vola a dire no sul destro a giro di Kvara.
Prende le misure al georgiano e, come successo nelle ultime gare, si sgancia spesso in sovrapposizione a destra e dall’ultima arriva l’assist vincente per Lautaro.
Grande personalità: di testa le prende tutte e a fine primo tempo non abbocca alle finte di Kvara, murandolo. Ammonito, visto il metro di Rapuano, viene sostituito.
Spinge sulla sinistra, tanti cross.
Non ha il passo, né il piede di Bastoni, però prova ad appoggiare l’azione offensiva.
Prestazione diligente con meno acuti rispetto alla semifinale con la Lazio.
Un passo indietro rispetto alle ultime prove, difetta in precisione nell’ultimo tocco. Ammonito per proteste, salterà la trasferta a Firenze quando Inzaghi dovrà già rinunciare a Calhanoglu.
Col Napoli chiuso, ha meno varchi. Ma entra nell'azione del gol.
Cerca la rete da fuori al 17’: centrale. Nonostante la doppia marcatura del Napoli, gestisce palla e ritmi come sempre. Ammonito a fine primo tempo, riesce a gestirsi.
Come accaduto con la Lazio, emerge col passare dei minuti. Nella ripresa, controlla la palla con saggezza.
Zerbin ha passo per tenerlo, ma comunque con le combinazioni in velocità, arriva sul fondo dove a volte però “sballa” il cross. Un suo sinistro al 15’ pt fa venire i brividi a Gollini.
Porta subito qualità, vedi la palla a Pavard per l'1-0.
Solito lavoro a dettare la profondità, meglio in rifinitura, però, che nella conclusione.
Questa volta entra in campo con la giusta "cazzimma".
Partita più complicata rispetto alla Lazio, il Napoli chiede bene ogni linea di passaggio. La vince all'ultima curva, in superiorità numerica, ma la vince. Ed è la quinta Supercoppa italiana personale, nessuno come lui.
Nel pt tiene nel taschino i cartellini, preferendo il dialogo. Nella ripresa diventa più severo e i gialli sventolati ci stanno tutti, forse eccessivi come il primo su Simeone. Considerando il metro utilizzato, potevano starci i gialli ad Acerbi e Lautaro per due interruzioni di ripartenze.