Bianconeri in vantaggio con Khedira, poi il pareggio viola di Kalinic. Chiude i conti il gol dell'argentino
Se il tedesco sta bene è uno dei più forti centrocampisti al mondo. Bello e prepotente il suo gol di testa. E all'inizio stava per segnare ancora. Sul piano del gioco c'è sempre dove ce n'è bisogno. Delizioso il tocco, tatticamente intelligente.
Il vero regista della squadra, importantissimo in fase di impostazione. All'inizio ha fatto un lancio millimetrico per Dani Alves di cinquanta metri e il pallone è caduto sui piedi del brasiliano. Si capisce perché Guardiola ha cercato di averlo e il City è arrivato ad offrire 60 milioni per un difensore. In fase difensiva non concede niente. E' un trascinatore.
E' diventato subito punto di riferimento. I compagni della difesa gli consegnano la palla per iniziare l'azione. E lui con quel destro mette in mezzo palloni deliziosi. Quando il Pipita sarà in coindizione ci sarà da divertirsi.
Non ha segnato ma ha fatto due o tre giocate straordinarie. Cerca sempre il colpo ad effetto (come Dani Alves) ed è dappertutto. In questo modo non concede punti di riferimento agli avversari. E' il vero numero dieci anche se sulla maglia porta il 21.
Gli attaccanti viola non lo hanno mai messo in difficoltà. Ha giocato con una semplicità strabiliante. Più passano gli anni e più migliora. Sotto tutti i punti di vista. Sta dalla parte di Dani Alves e quindi non deve neppure rischiare il passaggio in profondità. Gli basta servire il brasiliano vicino a lui.