Voti e giudizi della prima semifinale del Mondiale: tra i croati si salva Kovacic, Kramaric non pervenuto (di Roberto Colombo)
Una serata di riposo totale, se si eccettuano alcune uscite alte che sono normale amministrazione
Un’altra grande prestazione, anche se si vede molto meno in avanti rispetto alll’Olanda.
Foyth (41’ st) ng
Nel primo tempo è attento su Perisic, che viene costantemente annullato con interventi in anticipo, sempre pulito ed elegante
Il solito muro: con Romero forma probabilmente la miglior coppia di centrali difensivi di tutto il Mondiale. Anche ieri dove c’è lui non si passa. In nessun modo
Non fa rimpiangere l’assenza dello squalificato Acuña, gioca una partita di massima intelligenza tattica
Centrocampista di lotta e di governo. Vederlo giocare è un piacere per gli occhi e per lo spirito. Palacios (29’ st) ng
El Musico dà equilibrio. E gioca da veterano una semifinale mondiale, peccato che abbia appena 21 anni
Un’altra prestazione monstre: quantità e qualità. Nel finale di primo tempo sfiora il 3-0, di testa.
Correa (41’ st) ng
Volli, sempre volli, fortissimamente volli. O, se preferite usare un’espressione bonaerense, garra, huevos y corazón. Il gioiello del Man City, cresciuto ed esploso nel River sembra un trattore: prima costringe il portiere al fallo che porta al rigore dell’1-0. Poi è testardo e fortunato nel vincere due rimpalli e nel battere il portiere Livakovic. Nella ripresa ringrazia Messi, che lo assiste per il 3-0 più facile della galassia. Delizioso.
Dybala (29’ st) ng
Ispira, cuce, segna, torna ad aiutare il centrocampo. Se ti distrai per un secondo lo vedi raddoppiare anche in difesa, nei momenti in cui la Croazia prova a rimettersi in partita. È il massimo marcatore dell’Argentina ai Mondiali. È El Diez, Lionel Messi sceso su questa terra per predicare Fútbol. È praticamente perfetto. Nella ripresa serve a Julián Álvarez, alla fine di uno slalom degno di Stenmark, la palla del 3-0. È il Líder Máximo dell’Albiceleste: e ora, per porre la parola fine alla domanda più inutile degli ultimi 3 lustri, ossia se sia meglio Messi o Maradona, gli resta solo da illuminare l’ultima partita. Quella di domenica
La Scaloneta è in finale: applausi a scena aperta per un ct che ha conquistato tutti. Non solo in Argentina
Si complica malamente il lavoro tranciando, in area, Julián Álvarez e beccandosi un rigore contro che, ovviamente, Messi trasforma fregandosene del fatto che il croato sia uno dei portieri migliori di Qatar 2022 nel neutralizzare i penalty. A 6’ dall’intervallo è costretto a inchinarsi anche a Julián Álvarez
Devastato dagli attacchi argentini
Julián Álvarez gli fa vedere i sorci verdi
Sale sempre a pressare Messi È il meno peggio del pacchetto arretrato della Croazia.
Dalla sua parte El Galgo Molina non sfonda mai
Prova a dare vitalità ai suoi.
In perenne affanno per tutto il primo tempo. A inizio ripresa Dalic lo manda sotto la doccia per inserire una punta
Incide poco o nulla
Non riesce a trovare il bandolo della partita, è sempre e comunque in sofferenza contro il centrocampo della Scaloneta
Non sfodera nessuno dei numeri esaltanti a cui ha abituato i tifosi del Torino
Un mestissimo penultimo ballo mondiale: ci rimarrà il ricordo di un giocatore delizioso, di un campione clamoroso, di un uomo di spessore. Potremo, per fortuna, godere dei suoi numeri nella finale di sabato per il 3°- 4° posto.
Majer (36’ st) ng
Il migliore del centrocampo di Dalic, strappa una sufficienza abbondantissima
Nel primo tempo non garantisce né la solita corsa, né i soliti inserimenti che hanno creato occasioni in serie in questo Mondiale di Qatar 2022. Nella ripresa Dalic lo arretra, spedendolo sulla fascia per occupare il posto lasciato vacante da Borna Sosa.
Chiamate “Chi l’ha visto”. Non pervenuto.
Livaja (27’ st) ng
Miracoloso nel riportare la Croazia a un passo dalla seconda finale mondiale di fila
Arbitraggio di polso ed esperienza