Come si stanno comportando i bianconeri impegnati al Mondiale e un occhio a chi ha vestito la maglia della Vecchia Signora in carriera
Un gattone: prima dice di no a un tiro ravvicinato di Messi, poi colpisce El Diez involontariamente dopo un’uscita e l’arbitro Makkelie, dopo consulto con il Var, lo punisce fischiandogli rigore contro. Il polacco però sfodera un pezzo di bravura e blocca il tiro della Pulga dagli 11 metri. In apertura di ripresa finisce la magia: può solo raccogliere il tiro di Alexis in fondo al sacco e poi non riesce ad opporsi alla conclusione di Julián Álvarez per il 2-0.
Impeccabile fino a quando perde di vista, in pieno recupero, Aboubakar. E sono dolori.
Subito uno strappo, poi sparisce dai radar.
Incrocia in rete con rabbiosa precisione la prima palla che tocca. Si muove con buona scioltezza.
"Se il mio ruolo qui è quello di suonare la batteria, sarò il miglior batterista possibile", aveva assicurato alla vigilia. Beh, in realtà, fa ancora la sua bella figura anche in campo.
Per il tempo in cui resta in campo offre il solito menù della casa: anticipi, recuperi, impostazione
Il solito regista di centrocampo. Il migliore al mondo nel suo ruolo.
La squadra gioca per lui, lui sbaglia tanto e si lamenta coi compagni. Determinante sul primo gol ma pure su quello degli avversari. Rivedibile.
Come al solito, Alvarito, non tradisce mai.
Se nel ruolo di esterno offensivo è sempre ficcante, da trequartista largo è stato impalpabile.