Voti e giudizi della gara di Napoli, esordio azzurro nelle qualificazioni a Euro 2024 (di Stefano Salandin)
Su Rice è incolpevole e il dischetto non è quello benedetto di Wembley. Gli inglesi lo graziano più volte, lui ne para qualcuna. Ripresa da spettatore.
Molto più bloccato del solito, ma se ciò può dipendere dalle indicazioni di Mancini, tutte sue sono le inusitate difficoltà nel controllare Grealish. Che non sia sereno lo conferma il banale tocco di braccio che determina il rigore. Più efficace nella ripresa.
Poco reattivo nella mischia del gol, incerto nelle uscite con la costruzione dal basso.
Intorno al 20' inanella tre sanguinosi errori in appoggio e in uscita che innescano pericolose ripartenze avversarie.
Sprazzi dello Spinazzola formato europeo in un paio di sgroppate. Si applica con ferocia nel controllo di Saka per evitare che si giri, perché quando l'esterno dell'Arsenal ci riesce son dolori.
Sotto ritmo nell'esecuzione al momento decisivo, quando tarda la conclusione. Quando parte Bellingham va in affanno.
Bravo a bloccare le ripartenze inglesi.
Non ha lo smalto dei tempi migliori, e la manovra ne soffre.
Anche lui entra bene.
Prova qualche verticalizzazione e gli riesce persino di lanciare Retegui nello spazio, maè poco assistito e il campo sembra troppo grande anche per lui, capitano di serata. Anche a inizio ripresa è lui ad avere le giocate più efficaci. Scamacca (44' st) ng
L'esterno vero di Mancini, se ne sta malinconicamente largo, isolato e poco incisivo. Non si è mai visto.
Spronato dal suo pubblico, fa di tutto per cercare lo spiraglio giusto. Forse sarebbe servito prima.
Al secondo vero pallone entra nella storia della Nazionale: primo gol all’esordio per il 50° oriundo.La prima palla toccata in azzurro, dopo pochi secondi, è stato un colpo di tacco. Gli occhi dei tifosi italiani sono tutti su di lui: prova una spizzata di testa, calcia contro un difensore inglese una buona opportunità lanciato verso la porta. Si impegna come una matto (e ci mancherebbe) e alla prima vera occasione piazza il colpo. Il suo sogno azzurro continua.
Esterno nominale, perché in realtà Mancini gli chiede di stare più vicino a Retegui sia per sfruttare le sponde, sia per giocare tra i due difensori ma è abulico. Si riscatta con il pallone delizioso per Retegui.
Dà una sferzata di adrenalina e di imprevedibilità.
Vince la scommessa Retegui, ma perde quella di affidarsi allo zoccolo duro degli Europei in particolare a centrocampo dove l'Inghilterra ha sovrastato gli azzurri. Da salvare la reazione nella ripresa, anche se i cambi sono sembrati un poco tardivi a fronte di un avversario chiaramente attendista.