I miracoli appartengono ad un'altra epoca. O forse sono tornati nel finale, quando vola su Pjanic e manda in angolo.
Anche lui avrebbe bisogno di riposo. Si fa travolgere spesso e volentieri sulla sua fascia da uno scatenato Asamoah.
Pasalic (19' st) 6: gioca con personalità.
Prima partita stagionale, non giocava dalla finale di Coppa Italia dello scorso 21 maggio. Tutto sommato una prova incoraggiante.
A parte un dribbling stretto che non lo trova reattivo, riesce a frenare la forza di Higuain.
Non sta giocando molto, in questa stagione. Ma adesso le cose cambiano, visto che oltre a De Sciglio anche Calabria si è fermato. Gara onesta.
Presto ammonito per un pestone ad Asamoh, viene graziato da Irrati che sul finire del primo tempo gli risparmia il secondo giallo. Nervoso, come gli capita spesso quando la sua squadra perde, si tranquillizza nella ripresa, quando gioca terzino e sfiora il gol su punizione.
Due ammonizioni inutili, entrambe per eccesso di foga, lasciano il Milan in 10 proprio un minuto dopo che Bacca aveva riaperto il match. Imperdonabile.
Perso nei meandri di un modulo juventino che lo fa correre a vuoto, l'ex romanista viaggia a mezzo servizio.
Honda (46' st) ng
Anche lui sembra aver ormai archiviato il suo periodo più brillante. Cinque partite in 18 giorni sono tante anche per lui.
Sempre più oggetto estraneo per 45 minuti, inventa una semirovesciata al primo pallone utile che riapre il match.
Deulofeu (35' st) 6: alla prima azione dimostra che la velocità c'è. Aspettiamo il resto.
Montella non avrà alternative, ma farlo giocare in queste condizioni è controproducente per tutta la squadra.
Come d'abitudine, il suo Milan gioca solo nella ripresa. E davvero è impossibile dare una spiegazione a tutto ciò, visto che ieri sera era persino in dieci contro undici, per gran parte del secondo tempo. Ancora
una volta il giudizio resta sospeso, tra i primi 45 minuti da bocciatura senza attenuanti, ai secondi 45, comunque di temperamento.