Ecco i voti dei bianconeri dopo la sfida di Coppa Italia contro il Torino (a cura di Guido Vaciago)
E' la sua stagione da incubo. Non gioca mai. E quando gioca non tirano. Il voto lo guadagna con qualche elegante controllo con i piedi.
Freddo, lucido, pulitissimo e tatticamente molto intelligente: piace il ragazzo che gioca con l'atteggiamento da veterano. La partita, alla fine, non è delle più terribili per un difensore, ma esordire in un derby con tale piglio non è comune.
C'è poco da fare dietro, si fa vedere spesso davanti. Segna pure un gol che viene annullato per un fuorigioco forse dubbio.
Nel derby dei duri sembra uno dei più pacati. Il fatto che il Toro non proponga una sola manovra offensiva contribuisce a scolorire la prestazione del centrale juventino.
Domina Molinaro, corre il giusto, sbaglia poco. Il solito...
Con Khedira forma una coppia perfetta e micidiale nel costruire la trama del gioco juventino o nel rallentare la partita quando si rende neccessario. Sempre più suo agio nella posizione di coordinatore della manovra. Hernanes (42' st) ng
Generoso come non lo si era quasi mai visto, aggredisce il Toro altissimo, recupera un congruo numero di palloni, cerca di far segnare Morata in tutti modi. Da quando non gli chiedono più di interpretare il ruolo di leader, piano piano, lo sta diventando. E il gol su punizione è la più golosa delle guarnizioni a una prestazione eccellente.
Essenziale alla Juve come l'aria condizionata in Texas. Ovvero, se ne può anche fare a meno, ma si suda e si fatica di più. Sfoggia notevoli capacità difensive annientando Bruno Peres (che - va detto - lo aiuta parecchio nel compito).
Gioca il suo personale derby western con lo spirito del cattivo nel saloon. E alla fine i difensori del Toro fanno la figura del pianista... Si discuterà molto del suo intervento su Ichazo: è roba da derby anche quello.
Entra, incanta, segna