Stefano Martinelli e la promessa mantenuta

Il pilota di Barga, insieme a Sara Baldacci, fa il pieno nel Rally di San Marino e centra l'obiettivo di conquistare punti preziosi per la classifica del Campionato Italiano R1
Stefano Martinelli e la promessa mantenuta

Una promessa è una promessa. E Stefano Martinelli è stato davvero di parola. Quando lo abbiamo sentito, alla vigilia del rally di San Marino, ci aveva detto che questa gara sarebbe stata importante per conquistare punti preziosi e avvicinarsi alla vetta. Così è stato. Il pilota di Barga, insieme alla sua navigatrice Sara Baldacci, è stato l'unico nella sua categoria a completare tutte e tredici le prove speciali del Rally di San Marino: un bottino i quindici punti e la seconda posizione, a quota 49, nella classifica del Campionato Italiano R1 (a soli sei punti dal leader della graduatoria). «San Marino come sterrato è molto duro. Il classico rally che può mettere in crisi, meccanicamente parlando, la macchina» ci aveva detto qualche giorno fa Stefano. Per questo motivo, d'accordo con il suo team, aveva deciso di correre con la macchina che lo ha fatto diventare campione italiano lo scorso anno, la Suzuki Swift 1.6. Vettura che si è confermata affidabile e ha permesso al pilota di ritrovare un buon feeling con lo sterrato e preparsi al meglio al Rally dell'Adriatico del prossimo mese. Nonostante il risultato positivo, non sono mancate le difficoltà, come ammette lo stesso Martinelli. «Gara a dir poco unica per dinamiche, eravamo tre equipaggi R1 iscritti e già alla fine del primo giorno ci siamo ritrovati  da soli a causa di una serie di problematiche che hanno costretto al ritiro anticipato i nostri avversari. Questo non ha semplificato la nostra gara, tutt’altro, perché a volte inseguire qualcuno rimane molto più semplice di dover gestire ed arrivare al traguardo senza incidenti». A questo si sono aggiunti anche degli imprevisti non da poco perché venerdì sera, dopo la quarta prova speciale, la macchina ha avuto un problema agli ammortizzatori e il team ha scelto «di non correre la prova successiva, la quinta, così da consegnare la macchina ai ragazzi dell’assistenza che sono fantastici riuscendo, in poco tempo, a restituirci la nostra Swift per tornare regolarmente in gara, seppur con una penalità di 5 minuti proprio per aver saltato la prova numero cinque, la mattina del sabato». Un team fantastico che non potrebbe fare a meno del supporto di Sara Baldacci, come non manca di raccontare Stefano. «Sara è stata perfetta, mi ha dato una mano determinante per arrivare al traguardo e conquistare i quindici punti. Devo ringraziare lei, tanto quanto gli sponsor che ci permettono di partecipare con regolarità alle gare in calendario e poter competere al massimo delle nostre forze. La loro passione per questo sport è il nostro primo supporto. E poi, in ultimo, concedetemi il solito grazie a Valentina, sempre al mio fianco e sempre essenziale con il suo lavoro». Come sempre è stata fondamentale anche la presenza di AISM, protagonista con Stefano e Sara di ogni corsa. Un lavoro che vede tutti uniti verso un comune obiettivo: far conoscere la malattia e sensibilizzare la ricerca. 

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