Sinner portabandiera alle Olimpiadi? La risposta spiazza tutti ancora una volta

L’umiltà e la cultura del lavoro di Jannik, che non smette mai di stupire: “Ho già la mia idea”

MONTECARLO (PRINCIPATO DI MONACO) - Reduce da sei mesi da sogno dove ha condotto l'Italia al successo in Coppa Davis (la prima e unica Insalatiera azzurra era arrivata in Cile nel 1976 con Panatta, Bertolucci, Barazzutti, Zugarelli e Pietrangeli capitano non giocatore) trionfando poi all'Australian Open (primo italiano a vincere e Melbourne e secondo di sempre ad aggiudicarsi uno Slam dopo Adriano Panatta al Roland Garros 1976), all'Atp 500 di Rotterdam e al Masters 1000 di Miami, Jannik Sinner si prepara alla stagione sulla terra rossa. Il 22enne di San Candido arriva all'appuntamento a Montecarlo con uno score di 22 vittorie e una sola sconfitta (quella in semifinale a Indian Wells contro Carlos Alcaraz) nel 2024. L'altoatesino, già al secondo turno grazie a un bye, affronterà all'esordio il vincente della sfida tra l'americano Sebastian Korda e lo spagnolo Davidovich Fokina. C'è grande attesa per vedere come si comporterà sulla "nuova" superficie, tanto che ad assistere al suo allenamento con Zverev sotto il sole di mezzogiorno c’erano molte più persone che sulle tribune dove si stava giocando. 

Sinner sulla terra rossa: "L'obiettivo è il Roland Garros"

Come suo solito, però, Jannik resta con i piedi ben piantati per terra e commenta a La Stampa: "Le mie sensazioni sono quelle che accompagnano in pratica tutti i giocatori nel passaggio dal cemento al rosso: la curiosità di capire come reagiremo al cambio di superficie, come sapremo adattarci. Comunque sarà una stagione dura e complicata, sulla terra è sempre così. Le mie aspettative per Montecarlo non sono altissime. Diciamo che userò il torneo come allenamento attivo: preparazione mista a partite, voglio capire a che livello sono sulla terra e poi migliorare. L’obiettivo è fissato sul Roland Garros e poi sulle Olimpiadi. Si giocano ogni quattro anni, e non puoi sapere cosa accadrà nel futuro: perciò sono nella mia top list".

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Sinner portabandiera a Parigi 2024?

A proposito di Parigi 2024, a chi lo vorrebbe portabandiera risponde con la solita umiltà del grande campione: "Ho la mia idea, è giusto che il portabandiera sia qualcuno che ha già vinto un oro. Sono consapevole di aver contribuito a rendere il tennis più popolare, ma noi abbiamo gli Slam, le Finals, la Davis: l’Olimpiade è un torneo importante, ma pur sempre un torneo. Per gli altri atleti i Giochi sono il coronamento di 4 anni di lavoro. Mi ricordo di un’intervista a Bolt: diceva che si preparava un quadriennio per una corsa che dura meno di 10 secondi, mentre tanti vorrebbero tutto in due mesi. Ecco, credo sia quello di Bolt il vero spirito olimpico. Certo, se me lo offrissero lo prenderei in considerazione".

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Sinner: "Non lavo mai i piatti dopo aver mangiato"

Sinner, dunque, campione assoluto in campo ma anche fuori, come testimonia il gesto di tenere l'ombrello per coprire la raccattapalle o passare il ghiaccio per una spettatrice che si è sentita male. "Secondo me si sta un po’ esagerando - commenta -, io sono un ragazzo normale e semplice, dietro quei gesti non c’era nessun atteggiamento costruito. Sono fatto così: se posso aiutare qualcuno, lo faccio. La vita e il campo sono due cose diverse". Jannik, poi, scherza e ammette i propri difetti: "Non lavo quasi mai i piatti subito dopo aver mangiato, magari li lascio lì un paio di giorni. E se volete saperlo, mi arrabbio anch’io. Nel tennis, poi, a volte ci metto troppa fretta: e quando hai fretta, la testa va in confusione". 

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