Nuova Mercedes Classe A stupisce già dall'abitacolo

Siamo saliti a bordo della nuova generazione di compatta, la prima Mercedes dotata di sistema MBUX, in attesa della premiere di Ginevra
Nuova Mercedes Classe A stupisce già dall'abitacolo

LAS VEGAS. Docile, velocissima, infaticabile. La voce virtuale che risponde ai comandi del sistema di infotainment di Mercedes, basato su un altissimo livello di intelligenza artificiale e denominato MBUX, (Mercedes Benz Users Experience), gestibile anche attraverso l’app Mercedes Me (che presto metterà in atto il sistema pay per use) è lo specchio del futuro della mobilità semi autonoma, autonoma o quello che sarà nel futuro.
E uno specchio del genere non poteva che essere riflesso qui da Las Vegas, fino al 12 gennaio capitale dell’elettronica mondiale con il CES, l’annuale fiera di tutte le novità che entreranno a far parte a breve delle nostre vite. L’ombelico del mondo della tecnologia, alla 51ª edizione (3.900 espositori, 900 startups da 42 Paesi e 230.000 metri quadrati di fiera) oltre a stupire visitatori e media con le ultimissime novità - dal motorino elettrico che si piega e si porta in ufficio, all’airbag per gli anziani per non parlare di braccialetti anti-nausea e della valigia autonoma - vive appunto della grande bolla costruita intorno all’intelligenza artificiale e del suo utilizzo-sviluppo, argomento cui è strettamente legato quello della guida autonoma. Una bolla dove tutti i costruttori di auto sono costretti ad alleanze con chi detiene queste competenze specifiche, i player tecnologici più forti al mondo (Google, Amazon e Apple), e che ora hanno innescato battaglia a suon di novità per contendersi un mercato tanto importante.

EVOLUZIONE. Così, è impressionante verificare di persona, a bordo di una camuffatissima Mercedes Classe A che vedrà definitivamente la luce al Salone di Ginevra, il livello che si è raggiunto in tema di Assistenti Vocali. In una perfetta unione di emozione e intelligenza ma soprattutto in nome di una semplicità intuitiva davvero sconvolgente. Un’esperienza unica, guidati dai tecnici Mercedes, per le strade di una Las Vegas altrettanto curiosamente alluvionata da una delle fortissima pioggia di stile monsonico, qui che che piove in media 5-6 volte l’anno!!! Basta un semplice “Hey Mercedes” ma anche solo “Mercedes” perchè il nuovo sistema di infotainment MBUX tramite la voce dell’assistente artificiale risponda cordialmente e poi dettagliatamente ad ogni singola richiesta del conducente. Dalla più semplice alla più complessa, dal meteo all’indirizzo di un ristorante, di un albergo come di un centro commerciale, anche a migliaia di chilometri di distanza. Ma, per intenderci, non c’è bisogno di diventare pazzi con il sistema, come spesso è capitato con altri dispositivi analoghi. Perché MBUX comprende 30 lingue, accenti e dialetti e la richiesta vocale può essere fatta in maniera davvero semplice. La velocità e la completezza della risposta sarà sempre la stessa: perfetta. Consentendo al guidatore di non staccare mai le mani dal volante, semmai di interagire sul secondo dei due mega display che coprono quasi due terzi del cruscotto (display da 7 pollici, oppure da 10,25 pollici oppure misti, a seconda dell’allestimento) del nuova Classe A. Interazione identica a quella di uno smartphone, Apple o Android che sia. Perchè il secondo touch pad è davvero uno smartphone applicato alle auto, dalla definizione altissima esattamente come il primo. Insomma, tecnologia semplice, intuitiva e accessibile, appunto. Il software è di Nuance, specializzata nel riconoscimento e nel dettato vocale, che Mercedes ha personalizzato secondo le sue esigenze. Mentre l’hardware è Harman, quindi Samsung, che l’ha rilevata. Tutto ovviamente rigorosamente in 3D.

USER FRIENDLY. Già il fatto che questa innovazione non venga calata dall’alto di una super berlina di lusso, ma dalla compatta, da una macchina alla portata di molti, dimostra proprio come si sia avviato ormai in maniera inarrestabile il meccanismo di democraticizzazione della tecnologia: «Le nuove tecnologie - spiega Ola Kallenius, membro del Board di Daimler AG - devono essere incentrate sulle persone che le utilizzano e per rendere le loro vite più semplici. Questo è il motivo per cui abbiamo combinato un’operatività naturale ed intuitiva con un software di intelligenza artificiale in MBUX. È un’innovazione umanocentrica perchè vogliamo rivoluzionare il vostro modo di dialogare con la vostra vettura. Così abbiamo scelto la strada più tecnologica e allo stesso tempo più naturale anche in termini di linguaggio perchè possiate parlare con l’automobile che guidate tutti i giorni. E sono felice che questa novità venga presentata a Las Vegas, perché arriva dopo altre belle notizie, visto che anche nel 2017 siamo stati il marchio di maggiore successo tra i brand premium con oltre 2.3 milioni di vetture vendute (340.000 consegnate in Usa, anche qui primato tra il lusso)». «Con MBUX - aggiunge Saijad Khan, vicepresidente dei Veicoli Digitali e della mobilità di Daimler - abbiamo fatto un altro passo avanti a trasformare il veicolo in un’assistente mobile. Il sistema è spettacolare e unico nell’industria dell’auto. Stiamo usando l’intelligenza artificiale per dare all’utilizzatore suggestioni individuali basate sulle loro abitudini. L’algoritmo che abbiamo usato è stato ottimizzato per rendere possibili le opportunità che offre l’ultimissima generazione di chip». Tra i quali anche funzioni predittive perchè il sistema ricorda le preferenze in tema di musica, contatti, indirizzi e li offre all’utente come privilegiati rispetto ad altri. E grazie ad una specifica tecnologia chiamata 3 words (una griglia sparsa per il pianeta che riconosce un punto tramite tre nomi), la Mercedes garantisce una localizzazione precisa al metro,

PIU' GRANDE. A completare questa rivoluzione digitale,. qualche informazione in più sulla macchina. La Classe A sempre camuffatissima è diventata infatti un po’ meno misteriosa grazie a qualche soffiata da insider inglesi. È stata testata per 12 milioni di chilometri e nonostante il travestimento le misure sono ora più delineate. È più lunga di 3 cm nel passo, più di 1,6 cm in larghezza e 12 cm di lunghezza complessiva. Con un comprensibile miglioramento anche per lo spazio generale (il vano bagagli cresce di 39 litri per arrivare a 380) e un assetto del conducente più basso rispetto al precedente mentre la vettura pare sia molto più stabile. Ma questo è un presente abbastanza usuale, il futuro ha il suono di una voce che ci prende per mano e non ci lascia più. Un altro passo verso la guida autonoma? Probabilmente sì, ma di sicuro da oggi in macchina saremo meno soli.

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