Il Cosenza ci crede e balla con Tutino

I calabresi puntano a evitare i playout grazie all’attaccante: «Facevo anche danza classica, ma ha prevalso la passione per il calcio. L’esempio di Marulla»
Il Cosenza ci crede e balla con Tutino© LAPRESSE

Quando ci si gioca tutta una stagione in poche partite, sapere di avere delle certezze in squadra, poter contare su chi ha la personalità per fare la differenza, aumenta fiducia ed entusiasmo. E' ciò che cercano un po' tutte le squadre di serie B in questo momento. Tra i giocatori on-fire, il Cosenza ha in Gennaro Tutino l'attaccante che sta segnando con estrema regolarità da tre partite: un gol alla volta, per ottenere pareggi preziosi in casa della Feralpisalò e al "San Vito-Marulla" con il Palermo e poi andare a trionfare 4-0 nell'ultimo turno a Reggio Emilia. Dopo aver sognato i playoff, il Cosenza si era ritrovato a un passo dal playout, già ciambella di salvataggio per i calabresi negli ultimi due campionati, ma con il rientro di Tutino la truppa di Viali ha ripreso tre punti di vantaggio sulla scomodissima quint'ultima posizione. Sabato sarà scontro diretto con il Bari e vincerlo vorrebbe dire ipotecare la salvezza. Tutino, tra l'altro, proseguendo di questo passo (15 gol e 3 assist in stagione più 9 legni colpiti) potrebbe pure pensare di andare ad attaccare la leadership di Pohjanpalo, capocannoniere del torneo a quota 20.

Una stagione da incorniciare

Con il gol segnato nell'ultimo turno, intanto, il nativo di Napoli ha firmato il suo high stagionale. Conosciuto più come attaccante esterno, Tutino negli ultimi tempi e con l'arrivo della piena maturità (ad agosto compirà 28 anni) ha saputo anche diventare falso nueve. Quel che è ormai certo è che il Cosenza è il suo Eden, avendo già segnato con quella maglia 22 gol tra il 2017 e il 2019. Guarascio ha il diritto di riscatto dal Parma per un milione e mezzo, ma bisognerà respingere gli assalti di Salernitana e Sampdoria, sul giocatore già a gennaio. «Sono un ragazzo normale - si descrive - che a Cosenza ha trovato l'ambiente giusto per esprimersi e quando si creano queste condizioni tutto diventa più semplice. Da bambino facevo anche danza classica, potevo diventare un bravo ballerino, ma la passione per il calcio è sempre stata predominante».

Il paragone con Marulla

Adolescente, entrò nelle giovanili del Napoli dove attirò anche le attenzioni dell’Inter. Era ancora gestito solo dai suoi genitori, nessun procuratore di mezzo, papà e mamma decisero di non sradicarlo dalle sue abitudini anche se per lui, enfant du pays, una chance vera e propria con il Napoli non arrivò mai. A Cosenza c’è chi gli dice che è persino meglio di Gigi Marulla, gente che magari non ha visto giocare il bomber dei bomber in rossoblù, Tutino si stringe nelle spalle e dice: «Quando in spogliatoio vedo le sue gigantografie appese al muro, in via immaginaria gli parlo e dico: magari potessi fare la metà delle cose che hai fatto tu...»

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