Duvan re di Coppe: il Toro è sulle sue spalle

Il colombiano con l’Atalanta è stato decisivo anche in Europa. Juric si affida ai suoi gol e al suo carisma: dovrà ancora essere il leader
Duvan re di Coppe: il Toro è sulle sue spalle© LAPRESSE

Per tentare il complesso aggancio a settimo e ottavo posto occupato da Napoli e Lazio che hanno 4 punti in più del Torino, il tecnico Juric ha bisogno di stillare ogni goccia delle risorse a disposizione della rosa. Ivi compresa l’esperienza internazionale di alcuni suoi giocatori, in questa fase delicata nella quale le partite si affrontano con doti fisiche, tecniche, tattiche, ma pure ricorrendo alla forza dei nervi, potenzialmente decisiva. Non sono molti, gli elementi con un congruo numero di partite nelle Coppe, ma hanno spessore anche morale per essere un riferimento per compagni con poco o nessun minutaggio in Conference, Europa League o Champions.

Torino, l'esperienza di Zapata

In assoluto il trascinatore per questo finale di campionato, per le sei partite che mancano prima del gong (Frosinone, Bologna e Milan in casa; Inter, Verona e Atalanta in trasferta), dovrà essere Duvan Zapata. Questo sia tenendo conto delle prestazioni fin qui offerte nel Toro - 29 partite con 11 gol e 4 assist in Serie A - sia guardando alla leadership espressa proprio nelle Coppe prima di trasferirsi in granata. In particolare nell’Atalanta: dopo le prime gare nel 2013-14 tra Europa League e Champions con il Napoli (5 gare complessive e 2 gol), e le 8 partite con 2 reti nel 2014-15 (tutte in Europa League), è appunto in nerazzurro - e dopo le annate con Udinese e Samp -, che il colombiano si erge a centravanti di caratura internazionale. In totale scendendo in campo 42 volte e centrando la porta in 13 occasioni. Tra queste rientrano la doppietta all’Ajax nel 2-2 di Bergamo, e la rete del temporaneo 2-1 al Manchester United nella prova poi ugualmente finita 2-2 e disputatasi al Gewiss Stadium (per i Red Devils doppietta di Cristiano Ronaldo). Se c’è un giocatore tra quelli a disposizione di Juric che ha la levatura per guardare negli occhi i compagni, e trasmettere loro quegli stimoli supplementari in grado di fare la differenza da qui alla fine, questo è innanzitutto Zapata.

Toro, c'è anche Vlasic

Non l’unico granata, comunque, ad aver disputato un corposo numero di partite in Europa. Anzi Vlasic - tra Hajduk Spalato, Everton, Cska Mosca e West Ham - ne ha affrontate anche più del colombiano: 54 con 7 gol. E per quanto riguarda il suo finale di stagione c’è molta curiosità: mai sono messe in dubbio la presenza in partita, la generosità nei ripiegamenti e il costante tentativo di liberarsi per dettare il passaggio al compagno, ciò che però è troppo spesso mancata è stata la giocata risolutiva, che si sia trattato dell’assist o della conclusione in porta. La possibilità di una svolta un po’ tardiva, ma ancora in grado di essere determinante, è però nelle corde del croato. Il quale dà sovente l’impressione di essere a mezzo passo dallo sbloccarsi.

La situazione in difesa

Scendendo in difesa è invece capitan Rodriguez, ad aver affrontato a più riprese sfide di Europa League o Champions: con Zurigo, Wolfsburg e Milan. In questo caso è la tenuta mentale dello svizzero, a dover essere da esempio al gruppo. Se il jolly di Juric ha pure segnato parecchio - 7 gol in 39 partite - nel Toro c’è anche Lazaro ad aver più di 30 gettoni di presenze nelle Coppe (37 con 2 reti). Chi ha raggiunto il punto più alto, avendo però maturato pochi minuti complessivi, è Bellanova: nella scorsa stagione il terzino destro - fresco di esordio in Nazionale - con la maglia dell’Inter è subentrato due volte e ha giocato un’intera sfida di Champions. Dopo l’esordio contro il Barcellona rilevando Dzeko (3-3 il finale), l’azzurro ha affrontato per intero la trasferta di Monaco (2-0 per il Bayern) e, quindi, disputato l’ultimo quarto d’ora della finale persa 1-0 contro il Manchester City (Inzaghi lo aveva inserito al posto di Dumfries).

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