Juric: “Toro, manca l’ultima pazzia. Juve? Quello che fa con l’U23 è fantastico”

Il tecnico granata presenta la sfida del Castellani contro l'Empoli nella conferenza stampa della vigilia: ecco le sue parole sui toscani del grande ex Davide Nicola

TORINO - Reduce da quattro risultati utili consecutivi (pareggi contro Fiorentina e Napoli e vittorie su Udinese e Monza), il Torino fa visita all'Empoli sabato alle 20.45 nell'anticipo della 31ª giornata di Serie A. I granata di Ivan Juric sognano un piazzamento europeo ma devono fare i conti con il grande ex, Davide Nicola, alla ricerca di punti per allontanarsi dalla zona retrocessione. Preso il posto di Aurelio Andreazzoli, l'ex Toro ha subito raccolto tre vittorie e altrettanti pareggi prima di sprofondare nuovamente e perdere le ultime quattro partite di fila (Cagliari, Milan, Bologna e Inter). Nella conferenza stampa della vigilia Ivan Juric ha presentato la gara del Castellani. 

Quattro risultati utili di fila e tanti clean-sheet: in cosa siete migliorati?

"Siamo solidi e facciamo buone prestazioni, dobbiamo continuare così. A volte vinciamo e a volte no, ma siamo giusti già da diversi mesi".

Cinque punti in più sull'anno scorso: è giusta la classifica?

"È sempre giusta. Quando non segni vuol dire che ti manca qualità, a volte non ottieni il massimo. Non ci sono rimpianti se non gli infortuni: non puoi fare niente, capitano. Ma è un rammarico".

Quali sono i rischi di domani?

"Li ho visti dal vivo a San Siro. La differenza tra noi e loro è minima, dipende tutto dal lavoro e dalla voglia di migliorarsi. A San Siro hanno fatto bene, sarà difficile e si giocherà sui dettagli".

Chi manca domani?

"Gineitis, che è una cosa seria. Il resto della squadra è in ottima forma, abbiamo fatto un'altra settimana giusta. Dobbiamo dimostrare di essere mentalmente e fisicamente pronti".

Come stanno Sanabria e Zapata?

"Sanabria dopo le cure si è ripreso bene, ha fatto un'ottima settimana. Zapata ha la continuità dei grandi, cura sempre il suo corpo. Li vedo bene".

Lazaro è di nuovo il titolare a sinistra?

"Non ci sono titolari e no. Siamo in pochi, ogni settimana cerchiamo le soluzioni migliori. Può succedere anche domani di cambiare qualcuno, dobbiamo tirare fuori il meglio da tutti e i cambi sono decisivi per dare lo slancio".

Quanto è importante l'aspetto psicologico per il finale di stagione?

"Tutto parte dagli allenamenti, non è che fai un discorso e poi sistemi. Bisogna sempre andare forti, in partita serve fare ciò che si è provato. Dobbiamo essere sempre sul pezzo, ma mi sembra un Toro maturo: anche nelle difficoltà siamo sempre tosti. Il lavoro sulla testa si crea con il tempo e con gli allenamenti per poi portarlo in partita".

Ricci è in diffida: ci sta pensando per il derby?

"Non ci penso proprio al derby".

Si sente evoluto a livello personale?

"Molto evoluto. Ho affrontato situazioni diversamente rispetto al passato. Non è solo il campo e tattica, anche altre situazioni che prima non avevo".

Cosa si porta dietro di questa esperienza al Toro?

"Non lo so, sono sorpreso dalla domanda... Faccio fatica a dirlo al volo. Ho ancora tutto contrastante".

Non dovesse arrivare l'Europa, avrebbe un senso d'incompiutezza anche della sua evoluzione?

"Non ci ho pensato. Bisogna far felice la gente, questa è la cosa che mi porta avanti. E quando non riesci a farlo, è meglio togliersi. Stiamo facendo bene, ci sono tanti giovani che prima non avevamo e si lavora bene. Poi si vedrà. Ora voglio vincere a Empoli e giocare così, l'obiettivo è quello. Manca l'ultima pazzia di spingere forte e ottenere un risultato che tre mesi fa mai avrei pensato".

Nei primi tempi non avete preso gol in 26 gare su 30: è un gruppo che non sbraca mai?

"Sono molto soddisfatto del Toro. Ricordo i 140 gol presi in due anni, i giocatori che lottavano per salvarsi: è per questo che dico che la differenza è poca tra un traguardo importante e lottare per non retrocedere. Il dato è da un lato positivo, ma dall'altra puoi pensare che ci manchi la panchina più lunga per ottenere qualcosa in più. Già domani è una sfida molto pericolosa, basta poco per cambiare questa serietà: se due o tre giocatori non remano dalla stessa parte, poi diventi fragile come tre o quattro anni fa nonostante una rosa molto importante".

Chi manca domani?

"Questo è il mio rammarico. Non ci sono Ilic, Schuurs e Djidji, poi è un peccato per Gineitis perché volevamo vederlo all'opera".

Ha visto la finale di coppa Primavera di ieri sera persa dal Toro ai rigori?

"Hanno fatto la partita giusta, meritano complimenti. Il problema dei nostri giovani è come impostarli bene: il passo tra Primavera e prima squadra è enorme, c'è un abisso tra i nostri allenamenti e i loro. Ciò che fanno Atalanta e Juve è fantastico con l'Under 23. Abbiamo tanti giocatori interessanti come Dellavalle che domina in tutte le partite, ma deve farsi le ossa e trovare soluzioni per farlo crescere. In tanti possono diventare giocatori nostri, magari non subito".

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