Mazzarri cambia e il Toro vola!

La serie d’oro in 5 formazioni e 3 moduli diversi: versatilità tattica, scelte forti e uomini duri
Mazzarri cambia e il Toro vola!© www.imagephotoagency.it

TORINO - Cinque partite senza subire gol, cinque partite che portano il Toro al sesto posto, cinque partite nelle quali Mazzarri cambia formazione e moduli (tre volte: con Inter, Spal e Atalanta il 3-5-2, con l’Udinese il 3-4-2-1 e con il Napoli il 3-5-1-1). La squadra granata, dunque, ha svoltato, messo la freccia e si è inserita di prepotenza nella corsia di sorpasso del campionato. Adesso, considerando le prossime tre partite contro le ultime in classifica, non resta che tenere il piede pigiato sull’acceleratore per cercare almeno di consolidare il sesto posto, staccare la concorrenza e, perché no, avvicinare le altre posizioni di prestigio: a cominciare dal 5° posto, che ora è a 6 punti di distanza. Perché se Belotti e compagni dovessero conquistare nove punti. il loro campionato diventerebbe davvero molto stuzzicante. Il lavoro dell’allenatore livornese comincia a portare risultati sotto forma di rendimento, gioco e compattezza. La squadra non ha paura di nessuno, se la gioca alla pari anche con le prime (nel periodo preso in visione ha battuto Inter e Atalanta e pareggiato al San Paolo contro il Napoli) e con il passare del tempo continua a crescere e a farsi ambiziosa. Dalle parole si è passati ai fatti, finalmente.

TUTTO COMINCIÒ CONTRO SPALLETTI - La storia (e la rincorsa) comincia il 27 gennaio con Torino- Inter. Il tecnico schiera una squadra con novità. Zaza dall’inizio, Ansaldi a centrocampo dietro alle punte (l’argentino poi ricoprirà anche il ruolo di esterno e trequartista, oltre che di mediano) e Lukic titolare al posto di Baselli. Tre cambi che permettono ai granata di giocare con grande combattività. Passano in vantaggio con Izzo e poi controllano la situazione senza particolari problemi. Lo stesso Zaza non fa gol ma gioca con un cuore grosso così. A Ferrara contro la Spal c’è un solo nome nuovo: Moretti al posto di Djidji, in non perfette condizioni fisiche per aver rimediato una botta nella partita precedente. Il resto sono gli stessi che hanno piegato la formazione di Spalletti. Con Meité in panchina. Per il francese, che pareva intoccabile, è un segnale. Non è più titolare. E lo stesso discorso vale per Baselli, che è partito dalla panchina sia con l’Inter sia contro la Spal, e Falque. I tre, sino a poco tempo fa, avevano la certezza di cominciare sempre tra gli undici, così come De Silvestri. Ma Mazzarri non guarda più in faccia nessuno. Contro l’Udinese, vittoria con gol di Aina, Mazzarri tiene fuori De Silvestri, Baselli e ancora Meité. Nkoulou è squalificato. Tutti e tre entreranno nella ripresa. Rilancia Berenguer dal primo minuto (trequartista con Falque) e conferma Lukic. Nessuno si sente più indispensabile e chi gioca vuole dimostrare di essere all’altezza. E’ la svolta, scocca la scintilla. Mazzarri è intransigente, lo dice in conferenza e lo conferma con i fatti. All’interno dello spogliatoio qualcosa è cambiato. Gli unici sicuri del posto fisso sono Sirigu, Nkoulou, Izzo, Rincon (che è cresciuto tantissimo) e Belotti.

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