Torino, tutti con Izzo: «E ora riempiamo lo stadio»

Appello per la partita spartiacque con l’Atalanta: il Grande Torino dovrà trascinare i granata, chiamati ad agganciare la zona Europa
Torino, tutti con Izzo: «E ora riempiamo lo stadio»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Se c’è un merito che ha il Toro mazzarriano, un merito in particolare intendiamo dire, questo va ascritto all’Ente del Gps: l’Ente Granata per la Protezione delle Speranze. Con sede al Fila. Da non crederci per davvero: siamo al 19 febbraio e il Torino è ancora vivo. E’ ancora lì, sano e salvo in classifica, anche se non esattamente ben messo: se il campionato finisse oggi, i granata sarebbero ancora una volta depositari di una Brexit anticipata. Ma il campionato non si conclude oggi, e così l’Ente del Gps può tirare un nuovo sospirone di sollievo: perché è sì all’ottavo posto, dunque fuori dai Giochi senza Frontiere del terzo millennio, ma pur sempre a -3 dal 7° posto. E a -3 anche dal 6° posto: Atalanta e Lazio appaiate. E già solo questa condizione pare un mezzo miracolo. Di sicuro è un progresso. Non perché accontentarsi debba essere un marchio di fabbrica: tutt’altro! L’esatto opposto. Ma perché, per l’appunto, il Toro è ancora vivo e vegeto, a una decina di giorni dall’inizio di marzo. E non è un primo aprile. E non ci eravamo più abituati: lo confessiamo. Dall’ultima fase del ciclo di Ventura in poi, a febbraio il Toro era regolarmente già al tappeto nel regno del limbo.

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