Torino, ora serve la svolta

Oggi la Roma, mercoledì la Fiorentina: servono risposte in classifica, nel gioco e per i tifosi
Torino, ora serve la svolta© ANSA

TORINO - Questo articolo può funzionare sino alle 14 e 59. Perché, dopo, si metterà anche lui a danzare nel vento e a rimbalzare sul prato, come il pallone della partita. E poi vedremo se andrà in buca. E cosa invece sarà da cestinare, tra le parole e i fatti. Ma onestamente, se vogliamo mantener vivo il confine tra realismo e censura, aggrappati al filo dell’equilibrio a metà strada tra l’ottimismo del cuore e il pessimismo non della ragione ma per certe ragioni, possiamo dire che Mihajlovic non ha torto. «Non siamo in crisi», ha detto e ripetuto ieri, consapevole dell’aria che tira a Torino. Inquinata, in questo caso, non dalle fabbriche e dai tubi di scappamento, ma dalle scappatoie della classifica: verso il basso, dal buco nero del derby in poi, passando per lo smog ingurgitato contro Verona e Crotone. «Non siamo in crisi»: e fino alle 14 e 59 di oggi Miha può anche aver ragione, sperando però di poterlo scrivere anche 2 ore dopo. Ma davvero ha ragione? 

LA CHIAVE SONO I RISULTATI - Mettiamo in fila questo e quello, codesti aspetti e taluni concetti. Anche stamane il Torino si è svegliato all’8° posto, fuori dall’Euro-zona, ma con 6 punti in meno levati, onestamente e oggettivamente, dagli arbitri e dalla scorretta applicazione o non-applicazione del Var. Restituite ai granata il gol regolare (non convalidato) segnato in zona Cesarini a Bologna e togliete al Verona la rete irregolare (convalidata) segnata quasi allo scadere a Torino, ed ecco che Mihajlovic si troverebbe d’incanto a quota 17 punti, sul 5° gradino della gratuatoria. Se poi vogliamo far funzionare bene il Var anche contro la Samp, in questo tunnel del tempo, quando nel finale Ljajic venne steso in area (e stabiliamo pure che il rigore sarebbe stato trasformato), beh: sarebbero altri 2 punti in più, e parleremmo persino di aggancio dell’astronave di Allegri. Ma restiamo anche solo a quei 2 gol tolti e dati per errore. Ebbene: 1) la classifica sarebbe così promettente e confortante, da gambizzare immediatamente mille e una smorfia di disappunto, di fronte ai problemi pratici di Miha; 2) i giocatori sarebbero automaticamente più sereni, più tranquilli, più spensierati e meno schiacciati dalle pressioni: tutti aspetti psicologici fondamentali per poter giocare bene, senza remore e freni inibitori. E domenica scorsa a Crotone, al contrario, a tratti l’abbiamo visto anche bloccato mentalmente, un bel pezzo di Toro.

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