La Roma di De Rossi fa parlare i numeri: l'era Mourinho è dimenticata

Lo Special One aveva raccolto gli stessi punti, ma gli erano servite 20 gare. Meglio della Roma soltanto Inter e Bologna. Con DDR i giallorossi hanno collezionato 29 punti in 13 gare
La Roma di De Rossi fa parlare i numeri: l'era Mourinho è dimenticata© AS Roma via Getty Images

ROMA - Poco più di tre mesi. Tanto è bastato a De Rossi per riportare la Roma “al centro del villaggio” (copyright Rudi Garcia). Punti, bel gioco ed empatia con giocatori e dirigenti, per avvicinare sempre di più la Champions del prossimo anno e recuperare quel rapporto con i tifosi che l’esonero di Mourinho aveva incrinato. La vittoria al fotofinish di Udine, poi, è solo l’ultimo dei traguardi raggiunti, ma non ditelo a lui. «I ragazzi si sarebbero rialzati anche senza di me», ha ribadito nel post partita del Bluenergy Stadium. Certo i numeri dicono altro: semifinali conquistate in Europa League e 29 punti in 13 gare di campionato, gli stessi dello Special One che però li aveva ottenuti in 20 partite. Tanto per capirci hanno fatto meglio, nello stesso periodo, solamente l’Inter campione d’Italia (35 punti) e il Bologna delle meraviglie (30). Solo i nerazzurri, invece, hanno ottenuto più vittorie dei giallorossi (11 contro 9) o segnato di più (30 contro 27). Anche la media punti, ad oggi di 2,23 a match, parla chiaro, cancellando così l’amarezza per l’addio di Mourinho. Della gestione portoghese, tra l’altro, ha mantenuto la tenuta mentale, perché la vittoria allo scadere contro l’Udinese non è stata un caso isolato. Anche contro la Fiorentina la Roma riuscì a pareggiare nei secondi finali della partita, a testimonianza di una squadra che non molla mai. Solo due, infatti, i veri passaggi a vuoto di DDR in panchina: il pari di Lecce nel giorno di Pasquetta e la sconfitta per 3-1 contro il Bologna. Entrambe le volte, però, è poi arrivata l’immediata reazione, perché se dopo l'1-1 del Via del Mare la Roma ha vinto il derby, dopo il ko contro gli emiliani è arrivato il successo nella gara lampo di Udine. Tre punti, quelli di giovedì, che hanno sensibilmente avvicinato la squadra alla Champions consolidando il quinto posto a 58 punti, +4 dall’Atalanta che però ha una gara da recuperare.

Roma, che tour de force

Lo scontro diretto con i bergamaschi, inoltre, arriverà tra due weekend, con il tour de force giallorosso che in campionato nel frattempo proseguirà con le sfide a Napoli e Juventus. Si parte domani al Maradona con De Rossi che solamente nella rifinitura di oggi potrà sciogliere gli ultimi dubbi di formazione. La rifinitura, infatti, servirà anche a Romelu Lukaku per testare le sue condizioni dopo il problema muscolare accusato contro il Milan. Nessuno, però, vuole correre rischi a Trigoria, per questo la convocazione verrà rimandata al 2 maggio contro il Bayer Leverkusen se il feedback non sarà più che positivo. Non ce la fa, invece, Smalling, costretto ad arrendersi a Udine per un fastidio all’inguine. Un problema che, considerata la squalifica di Llorente, costringerà DDR a schierare la coppia Mancini-Huijsen nonostante da ieri Ndicka sia tornato a lavorare con il gruppo. L’ivoriano, dopo la paura per il minimo pneumotorace, adesso sta bene, ma domani andrà solamente in panchina. Da studiare, poi, anche il minutaggio da dare a Dybala perché pochi giorni dopo la sfida del Maradona ci sarà quella di Coppa e il suo apporto servirà in entrambe. Possibile dunque la staffetta con Baldanzi, pronto a dare il cambio all’argentino all’ora di gioco così da non sovraccaricare la muscolatura della Joya. Con Paulo dovrebbe esserci Abraham perché la soluzione Azmoun, ad oggi, ha portato i suoi frutti sempre a gara in corso. Ma decisiva, come detto, sarà la rifinitura di oggi con De Rossi impegnato nel difficile compito di difendere il quinto posto facendo punti e allo stesso tempo gestendo le forze di un finale di stagione che vede la Roma protagonista in campo nazionale e internazionale.

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