Juve, ora il futuro: i piani mercato di Giuntoli e tutti i nomi per l'upgrade

Conquistata la Champions e archiviata anche la Coppa Italia, la palla passa al direttore tecnico bianconero: le priorità e gli obiettivi

Il calciomercato travolge e semplifica (oh, se semplifica…) tutto: riempie anfratti che richiederebbero sforzi cerebrali e conoscenze, è uno sforzo (soprattutto se ci partecipi con i piedi all'asciutto) a somma zero (il giochino di chi è arrivato primo lo si perde ormai solo per proprie scelte sbagliate, mica per le notizie) ed è un “fresco di lana” perfetto per tutte le stagioni. Se poi è anche un tessuto di buona qualità e una fattura di vecchia esperienza, allora offre perfino il senso di una scelta invece di un ripiego.

Juve, obiettivo Samardzic

E insomma, Cristiano Giuntoli non aveva subordinato la scelta dell'allenatore e di conseguenza neppure il mercato alla finale di Coppa Italia. Casomai alla qualificazione in Champions che, comunque, veniva ormai considerata per scontata anche a costo di arrivarci (come in effetti è accaduto) trascinandosi sui gomiti. Adesso, così, al dt bianconero tocca “solo” cercare di tirare all'asciutto una rete che ha immerso da tempo e nella quale, per esempio, spera che resti impigliato Lazar Samardzic, la mezzala serba accreditata universalmente di un talento fuori discussione, ma zavorrata da scelte ondivaghe dei propri agenti e dalle difficoltà dell'Udinese. A Giuntoli il ragazzo piace da tempi pre juventini e la sua duttilità tattica, unita a una non trascurabile fisicità, lo rendono elemento adatto a innervare il centrocampo bianconero sia qualitativamente sia tecnicamente.

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Mercato, priorità al centrocampo

La terra di mezzo, del resto, è la priorità della nuova Juve (e chissà come mai all'allenatore nuovo – bravissimo – si deve garantire un upgrade sulla qualità e sulla funzionalità dei giocatori che compongono la rosa: mistero perfino messianico) e Teun Koopmeiners avrebbe già l'armadietto alla Continassa, non fosse per questo “dettaglio” della richiesta di 60 milioni da parte dell'Atalanta. Contropartite tecniche? Ma sì; si può giocare con i soldi del Monopoli, ma se poi arriva il Liverpool che mette sul tavolo quelli veri, ti tocca tornare alla casella del via. L'asse d'equilibrio è rappresentato da Matias Soulé (in prestito al Frosinone), che la Juve valuta 30 milioni più bonus. Piace in Inghilterra, ma hai visto mai che l'Atalanta ci possa vedere una clamorosa plusvalenza in prospettiva o, comunque, un altro elemento esaltato dal tocco messianico di Gasperini. Lì in mezzo, peraltro, ci sono giocatori in bilico - Adrien Rabiot (scadenza a giugno) e Weston McKennie (2025) – la cui situazione contrattuale obbliga Giuntoli a prendere in considerazione altre opzioni. Tra cui Zubimendi e Merino della Real Sociedad, oltre a Ugarte del Psg. Senza dimeticare il figlio d'arte più apprezzato: Khephren Thuram del Nizza.

Juventus, la situazione in difesa

In difesa l'uscita più probabile riguarda Bremer (lo United è pronto a pagare la clausola di 60 milioni) e il primo candidato in ingresso è Calafiori del Bologna. Addio scontato ad Alex Sandro (contratto in scadenza), oltre a Calafiori ci sono i nomi di O’Brien (Lione), Lacroix (Wolfsburg), Pavlovic (Salisburgo). Capitolo portieri: se Szczesny e Perin dovessero rinnovare, non è detto che Giuntoli si butti a capofitto su Di Gregorio del Monza (dove, a proposito di centrocampo, piace Colpani). Insomma: la Coppa Italia non sposta gli obiettivi di mercato, ma di sicuro contribuisce a metterli a fuoco.

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Il calciomercato travolge e semplifica (oh, se semplifica…) tutto: riempie anfratti che richiederebbero sforzi cerebrali e conoscenze, è uno sforzo (soprattutto se ci partecipi con i piedi all'asciutto) a somma zero (il giochino di chi è arrivato primo lo si perde ormai solo per proprie scelte sbagliate, mica per le notizie) ed è un “fresco di lana” perfetto per tutte le stagioni. Se poi è anche un tessuto di buona qualità e una fattura di vecchia esperienza, allora offre perfino il senso di una scelta invece di un ripiego.

Juve, obiettivo Samardzic

E insomma, Cristiano Giuntoli non aveva subordinato la scelta dell'allenatore e di conseguenza neppure il mercato alla finale di Coppa Italia. Casomai alla qualificazione in Champions che, comunque, veniva ormai considerata per scontata anche a costo di arrivarci (come in effetti è accaduto) trascinandosi sui gomiti. Adesso, così, al dt bianconero tocca “solo” cercare di tirare all'asciutto una rete che ha immerso da tempo e nella quale, per esempio, spera che resti impigliato Lazar Samardzic, la mezzala serba accreditata universalmente di un talento fuori discussione, ma zavorrata da scelte ondivaghe dei propri agenti e dalle difficoltà dell'Udinese. A Giuntoli il ragazzo piace da tempi pre juventini e la sua duttilità tattica, unita a una non trascurabile fisicità, lo rendono elemento adatto a innervare il centrocampo bianconero sia qualitativamente sia tecnicamente.

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