"Allegri tra i top. Juve, che sorpresa!"
Il focus è quello di migliorarsi, ma Vlahovic ha già imparato tanto da quando è arrivato in Italia: "Qui c'è molta tattica, con squadre chiuse, e questo mi insegna tanto. Ho la possibilità di farlo lavorando con Massimiliano Allegri, uno dei tecnici più forti degli ultimi 20 anni, sa come parlare ai calciatori: mi aiuta tanto. Arrivando alla Juventus ho trovato una realtà differente rispetto a quella che immaginavo: mi aspettavo il meglio, ma così è anche di più! Sono organizzatissimi fin dalle cose più semplici, nella quotidianità: è sorprendente tutto questo. Quando metti piede all'interno del centro sportivo percepisci fin da subito la voglia di vincere e il senso di famiglia".
Vlahovic e i modelli di riferimento
Quando si parla di modelli di riferimento, Vlahovic non ha dubbi: "Cristiano Ronaldo, che seguivo quando faceva l'ala al Manchester United. Apprezzavo i suoi movimenti e il suo killer instinct: credo sia tra i migliori nella storia. Anche Ibrahimovic e il Torres del Liverpool. Poi c'è Benzema, che adoro. Mbappé ha 25 anni e ha già quasi vinto tutto, ha segnato 40 gol in questa stagione. Anche Giroud, un gigante: si guardano le statistiche, ma non spiegano quanto sia importante un calciatore". E a proposito delle statistiche: "Non sono un giocatore tipo Neymar, Messi o Hazard che quando lo vedi dici 'Wow!'. Ma se l'attaccante gioca bene, tutta la squadra gioca bene. Il calcio è cambiato, la gente dice che è più fisico ma serve avere una tecnica al top. Dicono che non ci sono più i 10 di una volta, ma credo ci siano grandissimi calciatori anche oggi: li vediamo di meno perché è tutto molto veloce".