Motta-Allegri, calcio alla rovescia e il confronto dei dati: Juve, che farai?

Numeri in linea con la sensazione di una squadra bianconera a “risparmio energetico”. Rossoblù molto più aggressivi e pronti a fermare l’azione avversaria

Vero. Il calcio è uno sport atipico, non così leggibile attraverso le statistiche. Ma i numeri non mentono, soprattutto se vanno tutti o quasi in una unica direzione e sono riferibili non a una singola partita ma alla media, per esempio, delle 34 sin qui giocate. Così dopo aver letto di tutto e di più a livello di aggettivi e interpretazioni tra ciò che ha proposto la Juventus di Allegri da una parte e il Bologna di Thiago Motta dall’altra, ecco il confronto più oggettivo possibile tra le prestazioni dei bianconeri e dei rossoblù.

Allegri e Motta, il confronto

Cifre che confermano, come vedrete, che la sensazione diffusa e ripetuta che lasciano le due squadre al termine dei 90 minuti ha radici profonde nella realtà. Dunque sì, la Juventus ha un gioco lento e frenato a differenza dell’ariosità della manovra del Bologna. La volontà di proporre il confronto e dunque il paragone, nasce ovviamente dal coro di voci, ormai sempre più fitte e insistenti, per cui tra i due tecnici, al termine del campionato, ci sarebbe un incrocio: con l’italo-brasiliano pronto e disposto a trasferirsi sotto la Mole Antonelliana. Prima di addentrarci nei due modi diversi di far giocare le squadre da parte degli allenatori, va però rimarcata una “particolarità”. Ovvero che sì, Juventus e Bologna di fatto hanno ottenuto gli stessi punti (65 per i torinesi che sono terzi e 63 per gli emiliani che inseguono come quarti) trovando di fatto lo stesso equilibrio tra gol fatti e subiti (+ 21 per i bianconeri e +22 per i rossoblù).

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Juve-Bologna: valore delle rose e possesso palla

Ma non solo. Non si può scordare il dato primario, quello che in teoria dovrebbe condizionare tutti gli altri a cascata. Ovvero quanto costano Juventus e Bologna. Perché se è vero che punti e gol sono in linea, la spesa per ottenerli non è manco paragonabile. La somma dei cartellini dei giocatori bianconeri sfiora i 500 milioni, quella dei rossoblù poco più della metà. Per non parlare degli ingaggi, con una differenza di circa 100 milioni di euro in più per gli juventini (126 a 28!).

Bene, dopo la lunga ma doverosa premessa per inquadrare al meglio il tutto, entriamo nel merito. Iniziando col primo numero significativo: quello del possesso-palla medio. A favore del Bologna che ha il 56% contro il 49% della Juventus ma, soprattutto, il dato dei mottiani, con 33’32”, è il secondo del campionato dominato in questa graduatoria dal Napoli. La Juventus è solo 11ª con 27’42”. Dunque la prima differenza è che la Juve preferisce far giocare l’avversario, esattamente il contrario del Bologna che evidentemente ha la consapevolezza di poter far male con la palla tra i piedi, provando a costruire. E a proposito di costruzione, i numeri relativi alla lunghezza media dei passaggi del portieri confermano come il Bologna più della Juventus ricorra al gioco iniziando dal basso, coinvolgendo tutta la squadra.

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Thiago Motta, Allegri e il pressing offensivo

Ma la sensazione di maggior presenza fisica aggressiva per un atteggiamento più grintoso tra le due squadre a favore del Bologna la si pesa con le azioni di pressing (134 per la Juventus e 157 per il Bologna) che vengono confermati anche nel pressing riferibile solo alla porzione di campo degli avversari (59 per la Juventus e 70 per il Bologna). Del resto il numero di passaggi che gli avversari della Juventus riescono a fare prima di essere interrotti è 13 mentre col Bologna arriviamo soltanto a 10. E a proposito sempre della reattività oltre che attitudine a cercare il gol, ecco il numero di tiri entro 5” dalla riconquista del pallone che è di 2,4 per la Juventus e 2,8 per il Bologna. Anche il numero medio di tiri in porta a partita premia i bolognesi (4,4) rispetto ai torinesi (3,7).

Allegri-Juve, il dato che spiega la stagione

Ma attenzione. C’è un dato che è in controtendenza e può spiegare gran parte della stagione allegriana, con la parabola discendente della seconda parte: le situazioni riconducibili a occasioni da gol sono a favore della Juventus (49,5) rispetto a quelle del Bologna (44). Questo dato significa che il gioco al risparmio energetico e non solo di Allegri produce comunque più momenti di pericolosità per gli avversari di quello di Thiago Motta, il problema è la scarsa lucidità degli juventini nel tramutare in rete questo tipo di palle. Tempo fa avevamo fatto titoli sulla necessità di aggiustare la mira o raddrizzare i piedi e con il tempo la situazione non è migliorata. Del resto se in campionato togliamo i sedici gol di Vlahovic, ecco che restano i 7 di Chiesa, i tre di Milik, la rete di Yildiz e nessuna di Kean: davvero un bottino complessivamente misero per il reparto d’attacco. Anche questo dato conta, ma non basta per spiegare perché a fine partita la Juve lasci la sensazione di non aver dato il tutto per tutto mentre il Bologna che abbia spremuto ogni atomo di energia a disposizione.

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Vero. Il calcio è uno sport atipico, non così leggibile attraverso le statistiche. Ma i numeri non mentono, soprattutto se vanno tutti o quasi in una unica direzione e sono riferibili non a una singola partita ma alla media, per esempio, delle 34 sin qui giocate. Così dopo aver letto di tutto e di più a livello di aggettivi e interpretazioni tra ciò che ha proposto la Juventus di Allegri da una parte e il Bologna di Thiago Motta dall’altra, ecco il confronto più oggettivo possibile tra le prestazioni dei bianconeri e dei rossoblù.

Allegri e Motta, il confronto

Cifre che confermano, come vedrete, che la sensazione diffusa e ripetuta che lasciano le due squadre al termine dei 90 minuti ha radici profonde nella realtà. Dunque sì, la Juventus ha un gioco lento e frenato a differenza dell’ariosità della manovra del Bologna. La volontà di proporre il confronto e dunque il paragone, nasce ovviamente dal coro di voci, ormai sempre più fitte e insistenti, per cui tra i due tecnici, al termine del campionato, ci sarebbe un incrocio: con l’italo-brasiliano pronto e disposto a trasferirsi sotto la Mole Antonelliana. Prima di addentrarci nei due modi diversi di far giocare le squadre da parte degli allenatori, va però rimarcata una “particolarità”. Ovvero che sì, Juventus e Bologna di fatto hanno ottenuto gli stessi punti (65 per i torinesi che sono terzi e 63 per gli emiliani che inseguono come quarti) trovando di fatto lo stesso equilibrio tra gol fatti e subiti (+ 21 per i bianconeri e +22 per i rossoblù).

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