Yildiz, la Juve gli farà due regali. E quattro addii sembrano scontati...

Il resto della rosa bianconera è in divenire e nessuno può sentirsi al riparo dal canto delle sirene del mercato. Nemmeno i “pezzi da 90”...

TORINO - La sosta per le Nazionali si porta appresso anche molte riflessioni riguardo il futuro, soprattutto se si verifica - come stavolta - quando la stagione volge verso il tramonto e le scelte strategiche si fanno incontestabilmente più incombenti e cogenti. Poi sì, non è che servissero conferme circa le scelte a lunga scadenza, ma anche le partite internazionali aiutano. Così, per esempio, le prestazioni con la Turchia hanno ribadito come Kenan Yildiz rappresenti sicuramente una pietra angolare su cui edificare la Juventus del futuro. In prospettiva, come vedremo, ma anche nell’emergenza contingente che priva Allegri sia di Vlahovic (squalificato) e di Milik (infortunato) per la gara contro la Lazio.

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Yildiz, la Juve pronta a premiarlo

Ecco, nella gara contro l’Austria, Montella ha schierato Yildiz come prima punta, un ruolo che peraltro aveva ricoperto con grande profitto già nell’Under 23. Ma, a prescindere dalle scelte che il tecnico bianconero valuterà tra oggi e domani mattina, il giovane turco è considerato un profilo di grande importanza sia tecnica che di immagine. Tanto è vero che il club, oltre all’adeguamento contrattuale (l’accordo scade nel 2027 ed è fermo a 300 mila euro) è intenzionato ad affidargli la maglia numero 10: un investimento “iconico”, tanto più per un calciatore che ha in Alex Del Piero, di cui imita perfino l’esultanza dopo i gol, uno dei suoi idoli. E insomma, oltre che per le indubbie potenzialità tecniche, Kenan il turco ha le misure perfette affinché gli venga cucito addosso l’abito simbolico della Juve che verrà: giovane, talentuoso, costato poco (praticamente nulla) e soprattutto intoccabile.

“Soulé, Yildiz e Huijsen. Juve, per far cassa sacrifica altri e non loro”

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La Juve del futuro: ecco chi ne farà parte

Saranno suoi “scudieri” nella Juve del futuro un mix di esperti e di altri giovani di belle speranze. Tra i primi fanno parte Danilo, Szczesny (che ha già dato l’assenso per il rinnovo del contratto in relazione ai nuovi parametri di sostenibilità economica. In volgare: al ribasso), Rugani e Rabiot che, però, dovranno rinnovare l’attuale contratto che scade a giugno. Il francese lo farà quando avrà le idee chiare sul futuro della guida tecnica (anche qui in volgare: l’allenatore) e soppesando eventuali offerte inglesi.

Per gli altri, ma tutti gli altri, non vi sono certezze granitiche perché alla Continassa sono disponibili a esaminare le offerte che potranno arrivare a condizione, ovviamente, che siano economicamente congrue. Così non dovrebbe suscitare scalpore il fatto che il rinnovo di contratto a Gleison Bremer si sia portato appresso una sorta di clausola di rescissione da quasi 70 milioni: una cifra tutt’altro che banale per un difensore, come confermano i paragoni con altre cessioni come quella di De Ligt (67 milioni) o di Kim (poco più di 50 milioni di clausola rescissoria, sempre dal Bayern). Ma la tendenza, appunto, è quella di tenere gente come Cambiaso, Djalò e Fagioli.

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Juve, il punto su chi resta e chi parte

Il resto, tutto il resto, della rosa bianconera è in divenire e nessuno può sentirsi al riparo dal canto delle sirene del mercato. Nemmeno i “pezzi da 90” come Chiesa e Vlahovic o Gatti e Locatelli. O come lo stesso McKennie che, rimasto in bianconero tra mille perplessità dopo la deludente stagione in Premier League, si è affermato come uno degli elementi di maggiore continuità e rendimento della rosa. L’americano, dettaglio non secondario, ha il contratto in scadenza nel giugno del prossimo anno e finora i primi colloqui per il rinnovo hanno marcato una sostanziale distanza tra le richieste al rialzo del texano e le offerte al ribasso, in spirito spendig review, del club. Alcuni, poi, potrebbero essere sacrificati come contropartite per altre operazioni o, semplicemente, essere girati in club dove giocare con maggiore continuità. Sembrano scontati gli addii di Kostic e di Milik, di Kean e De Sciglio.

Juve, i gioielli in prestito

Le valutazioni sono in corso e molto dipenderà anche dalle valutazioni sui giocatori che ritorneranno dai vari prestiti, con il focus principale ovviamente puntato su Soulé e Huijsen. L’argentino ha attirato l’intenzione in conseguenza di uno splendido gol segnato con l’Under 23 argentina, una prodezza che ha riaperto il dibattito sull’opportunità di cederlo sull’altare delle plusvalenze o invece tenerlo nella rosa del prossimo anno. Il difensore ha invece ha esordito con l’Under 21 spagnola e ha ribadito la volontà di tornare a Torino. Da esaminare, poi, le situazioni di Barrenechea e di Kaio Jorge impegnati, con Soulé, nella corsa salvezza del Frosinone. Inutile girarci attorno: per Giuntoli e Manna sarà un’estate assai intensa.

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TORINO - La sosta per le Nazionali si porta appresso anche molte riflessioni riguardo il futuro, soprattutto se si verifica - come stavolta - quando la stagione volge verso il tramonto e le scelte strategiche si fanno incontestabilmente più incombenti e cogenti. Poi sì, non è che servissero conferme circa le scelte a lunga scadenza, ma anche le partite internazionali aiutano. Così, per esempio, le prestazioni con la Turchia hanno ribadito come Kenan Yildiz rappresenti sicuramente una pietra angolare su cui edificare la Juventus del futuro. In prospettiva, come vedremo, ma anche nell’emergenza contingente che priva Allegri sia di Vlahovic (squalificato) e di Milik (infortunato) per la gara contro la Lazio.

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Ecco, nella gara contro l’Austria, Montella ha schierato Yildiz come prima punta, un ruolo che peraltro aveva ricoperto con grande profitto già nell’Under 23. Ma, a prescindere dalle scelte che il tecnico bianconero valuterà tra oggi e domani mattina, il giovane turco è considerato un profilo di grande importanza sia tecnica che di immagine. Tanto è vero che il club, oltre all’adeguamento contrattuale (l’accordo scade nel 2027 ed è fermo a 300 mila euro) è intenzionato ad affidargli la maglia numero 10: un investimento “iconico”, tanto più per un calciatore che ha in Alex Del Piero, di cui imita perfino l’esultanza dopo i gol, uno dei suoi idoli. E insomma, oltre che per le indubbie potenzialità tecniche, Kenan il turco ha le misure perfette affinché gli venga cucito addosso l’abito simbolico della Juve che verrà: giovane, talentuoso, costato poco (praticamente nulla) e soprattutto intoccabile.

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